Zufolo

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zufolo


zùfolo (ant. o region. ciùfolo, ant. sùfolo; raro zùffolo) s. m. [der. di zufolare]. – 1. a. Strumento a fiato di contadini o pastori, costituito di un cilindro cavo di bosso (o di canna), con alcuni fori per tasteggiare e un taglio trasversale nell’imboccatura: suonare lo z.; E che tu intenda a un fischiar di zufolo (Pulci), prontamente; fare come gli z. (ma più com. i pifferi: v. piffero) di montagna (prov.). b. Il fatto di zufolare, e il suono stesso: per lui non c’era differenza tra una cadenza di Caffariello e lo zufolo d’un merlo (Rovani). c. ant. Spia; minchione, persona balorda. 2. Tormento degli z. o dei sibili, dal sec. 15° al 18°, uno dei modi d’applicazione della tortura giudiziaria: consisteva nel mettere tanti piccoli zufoli, o cannucce, tra le dita delle due mani congiunte insieme come nell’atto di chi prega, stringendo poi con una cordicella. ◆ Dim. zufolétto, zufolino; accr., raro, zufolóne.

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