Vulgata

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vulgata


(o volgata; più spesso con iniziale maiusc., Vulgata, Volgata) s. f. – Femm. sostantivato dell’agg. vulgato, e più propriam. forma latina, abbrev. di vulgata editio o versio o lectio, rispettivam. «edizione o traduzione o lettura divulgata, cioè diffusa tra il popolo», usata con due sign. diversi: 1. Nome della versione latina della Bibbia condotta da s. Girolamo, tra la fine del 4° e l’inizio del 5° sec., sul testo greco detto «dei Settanta» (e già in quell’epoca noto anch’esso come vulgata editio); la denominazione, divenuta stabile nella prima metà del sec. 16° (soprattutto, nell’edizione della Bibbia del 1532), fu definitivamente consacrata dal concilio di Trento nel 1546. 2. Nella storia del diritto, nome del testo accettato e stabilito come vera «lezione» della compilazione giustinianea del Corpus Iuris dai maestri della scuola di Bologna, in quanto conforme ai manoscritti da essi posseduti (e detta perciò anche littera bononiensis).

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