Villanìa

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villania


villanìa s. f. [der. di villano]. – 1. L’essere villano, il comportarsi da villano, cioè da persona rozza e incivile: la v. di quell’uomo è insopportabile; dare prova di grande villania. 2. a. Atto, comportamento, discorso che costituisce una grave ingiuria e offesa: fare, dire v., una v.; ricevere una v.; Guido Cavalcanti dice con un motto onestamente villania a certi cavalier fiorentini (Boccaccio); in partic., fare villania a una donna, ant., recare oltraggio al suo pudore, farle violenza: priegò caramente la buona femmina che ... alcun consiglio le desse per lo quale ella potesse fuggire che v. fatta non le fosse (Boccaccio). b. Forma meno com. di villanata: non le sopporto più, le sue villanie.