Viaggio della speranza

Neologismi (2008)

viaggio della speranza


loc. s.le m. Viaggio intrapreso da chi necessita di terapie mediche non disponibili nel proprio paese o da emigranti extracomunitari in cerca di condizioni di vita migliori di quelle nelle quali vivono; per estensione, tentativo di portare a termine positivamente un’impresa che risulta particolarmente difficile nella zona nella quale si vive. ◆ Il governo tunisino, che certo dovrebbe dare una guardata in casa propria per vedere come si organizzano certi viaggi della speranza in partenza da Sfax, ha tuttavia buon gioco quando ricorda al governo italiano, alle nostre massime autorità, la questione dei diritti umani universali. (Foglio, 30 luglio 1998, p. 4) • È la Tac-Pet, che riunisce le funzioni della Tac e quella della tomografia ad emissione di positroni (Pet) e che da gennaio comincerà a girare per gli ospedali romani. […] «Con l’obiettivo – ha concluso orgoglioso don [Luigi] Verzé – di alleviare alla gente i viaggi della speranza dal centro-sud verso il nord». (Giornale, 31 ottobre 2002, p. 46, Roma Cronaca) • Nel corso della presentazione, Giuseppe Licitra ha parlato dell’importanza, per la Sicilia, cuore del Mediterraneo, di intervenire per supportare lo sviluppo locale di questi Paesi [in via di sviluppo]. «Contribuire ad uno sviluppo endogeno – ha detto Licitra – può essere la chiave per ridurre i tristi viaggi della speranza nelle coste siciliane». (Stephanie Cabibbo, Sicilia, 19 aprile 2008, p. 57, Cultura & Gusto).

Composto dal s. m. viaggio, dalla prep. art. della e dal s. f. speranza.

Già attestato nella Repubblica del 27 luglio 1985, p. 14, Cronaca (Claudio Tabor).