Trattare

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trattare


v. tr. [dal lat. tractare, der. di tractus, part. pass. di trahĕre «trarre»]. – 1. a. Maneggiare, usare strumenti o arnesi inerenti alla propria attività professionale, spec. artistica, e che sono il simbolo di questa attività: t. bene o male, da maestro o da principiante, la penna, i pennelli, lo scalpello, il bisturi, essere un buono o un cattivo scrittore, pittore, scultore, chirurgo; sapere o non sapere t. le armi, un’arma, avere o non avere attitudine e capacità nell’usarle; con sign. partic., nel commercio, t. un articolo, un prodotto, averlo tra quelli che formano l’oggetto della propria attività di commerciante (un negoziante, un rappresentante, ecc., che tratta solo prodotti di marca, che non tratta articoli scadenti); nell’uso ant., t. un’attività, esercitarla, dedicarsi a essa: t. mercatura, t. il cambio; L’uno e l’altro di lor che ne’ divini Ufficii già trattò pio ministero (T. Tasso). Con sign. più generico e ampio, in usi ant. o poet., maneggiare, o anche toccare o smuovere con le mani o con altro: Trattando l’aere con l’etterne penne (Dante), fendendo e agitando l’aria con il movimento delle ali; trattando con man suo [= le sue] chiome bionde (Poliziano), accarezzandole; Mirasi Iole con la destra imbelle Per ischerno trattar l’arme omicide (T. Tasso). b. Intervenire con determinati metodi, procedimenti e mezzi, su un materiale o un prodotto, su una sostanza, su corpi e organismi o parti di essi, per ottenere determinati effetti: t. termicamente gli acciai, in metallurgia; t. il ferro a caldo, il rame col bulino, come tecniche di lavorazione; t. una soluzione con un reattivo, in chimica; t. le pelli, il cuoio, il tabacco, per la concia; t. il vino, per stabilizzarlo; t. una ferita con antisettici, t. una frattura con ingessatura o con bendaggio, t. i tumori chirurgicamente, radiologicamente, con farmaci, in medicina e chirurgia; t. la pelle con creme idratanti e nutrienti, t. i capelli con principî vegetali, in igiene e nella cosmesi. 2. a. Svolgere, sviluppare un argomento, parlando o scrivendo: t. una questione; è un soggetto interessante da t.; t. sommariamente, ampiamente, esaurientemente un tema; con uso intr. (aus. avere): Ma per trattar del ben ch’i’ vi trovai, Dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho scorte (Dante); è un problema di cui ho già trattato; l’opera tratta delle condizioni economiche dell’Europa dopo la prima guerra mondiale; di che cosa tratta il romanzo, la commedia, il film?, qual è il soggetto, la trama? Con sign. più partic., condurre, portare innanzi: l’avvocato ha trattato la mia causa con molta abilità. b. Esaminare e discutere per venire a un accordo o a una decisione, per concludere un patto: soleva essere il lor mestiere ... in trattar paci ... o trattar matrimonii, parentadi e amistà (Boccaccio); perché e’ potesse t. con più reputazione la pace con il Re, lo feciono oratore per il popolo fiorentino (Machiavelli); t. la tregua, la resa; t. un affare; t. la cessione di un’azienda, la fusione di due società; con uso intr.: t. della pace, della resa. Con uso assol., può avere sign. più generico: è bene che lei tratti direttamente col proprietario; se queste sono le condizioni, è inutile t.; tratterò con lui personalmente; è un uomo con cui non si può t. (anche in senso generico: con cui non si può conversare, non si possono avere contatti di lavoro o d’altro, perché ruvido di carattere, aspro, irritabile, suscettibile, ecc.; cfr. intrattabile); in partic., discutere e accordarsi sul prezzo in contratti di compravendita: la richiesta è di centomila euro, ma possiamo t., o si può trattare. 3. a. Comportarsi in un determinato modo nei rapporti con altra persona: t. qualcuno con gentilezza, cortesemente, affabilmente, con riguardo, umanamente, con familiarità; lì sono trattato da tutti come un amico, come uno di famiglia; vuole essere trattato con i guanti (cioè con gran delicatezza ed estremo rispetto), altrimenti si offende; lo trattano come un estraneo; t. male, con durezza; l’hanno trattato come un cane; tratta tutti dall’alto in basso; bisogna trattarlo come si merita, quel mascalzone!; non è questo il modo di t. gli ospiti!; perché devo esser trattato così?; con sign. più ristretto: t. qualcuno da ladro, da imbroglione (tosc. di ladro, d’imbroglione), dargli del ladro, dell’imbroglione. Riferito per estens. ad animali, a piante e a oggetti d’uso, averne cura, rispettarli, usarli con riguardo e con le dovute attenzioni: i cani, se si tengono, vanno trattati bene; trattano quel gatto meglio di un figlio; non posso vedere t. male le bestie; sono piante delicate, vanno trattate con cura; se la tratti così, quella macchina, ti durerà poco; è una pelliccia molto delicata, va trattata con riguardo. b. Con riferimento più specifico al modo di soddisfare le esigenze di clienti e ospiti di alberghi, pensioni e pensionati, collettività, o di partecipanti a gite, viaggi e crociere, soprattutto per quanto concerne l’alloggio, il vitto e i servizî: t. bene o male i proprî clienti; in quell’albergo, o in quel ristorante, su quella nave, ecc., si è trattati benissimo. Con sign. simile, e in relazione sia al vitto, al mantenimento, sia alle comodità e agli agi di vita, specifica il comportamento anche nei riguardi di persone di famiglia, o che si trovino, sia pure occasionalmente, nell’ambito della famiglia: lo trattate troppo bene quel ragazzo, finirete col viziarlo; t. un ospite a pasticcini, a vin santo (offrendo cioè ...); e con questo sign. più ampio, anche scherz., anche nel rifl.: trattarsi da signore, da principe; si tratta bene, il signorino! c. Riferito a commercianti, artigiani, professionisti, ecc., fare prezzi buoni, convenienti, assicurare ai clienti merci o prestazioni di qualità, essere cortesi con loro: in quel negozio mi hanno sempre trattato bene; quel meccanico, o quel dentista, mi ha trattato proprio male, come prezzo e come lavoro, e non ci torno più. d. Con uso assol., t. qualcuno o t. con qualcuno, avere relazione con lui: io l’ho trattato personalmente, e garantisco che è una persona onesta; non trattare con persone che non conosci!; non tratto certa gente, io! 4. Molto com. l’espressione impers. trattarsi di ... (e spec. si tratta di ...) per indicare l’oggetto di un discorso, l’essenza di una questione, la vera natura di un fatto, la cosa che più importa in un determinato momento: vi dirò subito di che cosa si tratta; posso sapere anch’io di che si tratta?; devi pensarci tu, perché è del tuo avvenire che si tratta; non si tratta soltanto di te, ma di tutti noi; si tratta di stabilire chi è che deve pagare; non si tratta di ora ma di molti anni fa; io penso che si è trattato soltanto di uno scherzo; pare che si tratti di un delitto; il danno è forte, si tratta di oltre duemila euro; è malato?, si tratterà di cosa da poco, spero; si tratta della dignità, della vita, ne va di mezzo o è in pericolo la dignità, la vita; quando si tratta della pelle, ...; ma, se non si tratta che di questo, ci vado io. ◆ Part. pres. trattante, anche come agg., in igiene e cosmetica, che esercita un’azione curativa o comunque in vario modo benefica sulla parte del corpo su cui viene applicato (per es., una lozione trattante). ◆ Part. pass. trattato, anche come agg.: vedersi ben trattato; materiali, prodotti, tessuti trattati, e in partic. lenti trattate, obiettivi trattati, sottoposti a speciali trattamenti.

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