Tócco¹

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tocco1


tócco1 part. pass. e agg. [der. di toccare, propr. part. pass. senza suffisso] (pl. m. -chi). – 1. In funzione di participio, toccato (in varî sign. del verbo toccare), usato soprattutto isolato (cioè non in unione con l’ausiliare, oppure unito al verbo essere in funzione di pred. nominale): le mie critiche sono atte a far ridere qualche volta quelli che non sono da quelle tocchi (Baretti); tocchi da non mediocre pietà di tanta miseria umana (Leopardi); rimase t. e compunto dalla venerabile figura del predicatore (Manzoni); anche nel linguaggio com.: essere t. da compassione. Nell’uso ant., anche in forme (attive o passive) composte con l’ausiliare: io mi rivolsi e furon tocchi Li miei [occhi] da ciò che pare in quel volume (Dante); m’allegro eziandio con lo Studio e gli studiosi di Padova, cui finalmente è tocco in sorte tale maestro (Speroni). 2. Con funzione di agg.: a. non com. Di frutto, ammaccato, parzialmente guasto: queste pere sono tutte tocche. b. fig. Essere t. nel cervello, nelle facoltà mentali, o anche più semplicem. essere t., essere un po’ t., non avere il cervello perfettamente a posto, essere strambo, stravagante, un po’ matto.