Tirante

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tirante


s. m. [uso sostantivato del part. pres. di tirare]. – 1. Arnese, attrezzo, elemento che ha la funzione di tirare, o che agisce per trazione. In partic.: a. Striscia di pelle o stoffa resistente fissata ad anello all’interno degli stivali, in alto, per calzarli più facilmente. b. Nelle costruzioni civili e meccaniche, elemento soggetto a una sollecitazione di trazione (per es., le catene che si dispongono come legature di un muro pericolante di uno stabile). Nelle travature reticolari, denominazione di un’asta che risulti tesa, come in generale le aste del corrente inferiore di una incavallatura di copertura o di una travata da ponte semplicemente appoggiata. c. Nell’attrezzatura navale, t. di un cavo o di una manovra, il capo estremo di un cavo sottoposto a tensione sul quale si esercita la forza (l’altro capo fisso si chiama dormiente); t. di un paranco, l’ultimo tratto del suo cavo, là dove si esercita la forza. d. Nelle costruzioni aeronautiche, elemento strutturale, rigido o flessibile, sollecitato a trazione, impiegato nei primi aeroplani quale elemento di collegamento e d’irrobustimento della velatura biplana (e triplana). 2. In alcune espressioni tecniche, equivale ad altezza, o ad altezza massima; per es., t. d’acqua di un natante, l’altezza compresa tra la sua linea di galleggiamento e il punto più basso dello scafo (sinon. perciò di immersione); t. d’acqua di un muro di sponda di una banchina portuale, l’altezza d’acqua utilizzabile dalle navi all’ormeggio; t. d’aria, di un ponte ad arco che sorpassi un corso d’acqua, l’altezza compresa tra il pelo libero del corso d’acqua sottostante e il punto più alto dell’intradosso dell’arco. ◆ Dim. tirantino, piccolo tirante; in partic., nelle armi da fuoco portatili, la parte articolata del cane nelle rivoltelle, o del cane-noce (v. noce1, n. 4 b) negli acciarini dei fucili da caccia a due canne, ove l’estremità motrice del mollone, foggiata a forcella, esercita la sua forza.

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