Telàio

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telaio


telàio (ant. telaro) s. m. [lat. mediev. telarium, der. di tela «tela1»]. – 1. Dispositivo mediante il quale si esegue la tessitura, dotato perciò di organi adatti all’intreccio di più filati per formare un tessuto, che può essere eseguito in varî modi; il più semplice è formato da un ordito e da una trama: t. a mano, il tipo primitivo, oggi destinato a qualche particolare lavorazione (per es., nella confezione degli arazzi); t. meccanico, t. automatico, t. senza navetta, t. per maglieria; gli organi, le parti del t. (spola, navetta, subbî, licci, pettine, ecc.); lavorare, tessere al t.; stare al telaio. 2. estens. a. Nome generico di ogni tipo di ossatura strutturale costituita da varî elementi, per lo più rettilinei, disposti in modo da formare un’armatura più o meno rigida e indeformabile (spesso di forma quadra o rettangolare); telai di varî tipi servono a costituire l’ossatura portante di letti, divani e altri mobili simili, pannelli lignei, lastre di vetro o specchi, lastre fotografiche, tessuti (per es. le tele da dipingere o dipinte), ecc. In alcuni mobili e negli infissi indica in particolare ognuno degli elementi fissi che ne formano l’ossatura portante, e che in genere sostengono, mediante cerniere, cardini o gangheri, gli elementi mobili (sportelli, battenti, ecc.). In senso fig., letter., l’ossatura, lo scheletro del corpo umano o animale: sorreggendo il corpo svuotato di vita sentì, attraverso la stoffa, lo scarno t. delle ossa (Buzzati). b. T. da ricamo, attrezzo di legno usato per tenere teso il tessuto da ricamare; può essere quadrangolare, formato da due regoli, alle cui estremità sono praticate nello spessore due fessure, e da due staggi, forati in più punti, che si inseriscono nelle fessure dei regoli e si fissano a questi introducendo nei fori (utili per regolare l’altezza del telaio) appositi chiodi di legno; all’interno, il tessuto è tenuto teso lateralmente per mezzo di una fitta imbastitura che lo assicura agli staggi, mentre gli altri due lati del tessuto sono cuciti ciascuno a una grossa fettuccia fissata ai regoli. Per ricami limitati a una sola parte del tessuto si usa il telaio rotondo (t. svizzero), formato da due cerchi concentrici (uno unito a un sostegno, l’altro libero), di diametro leggermente diverso l’uno dall’altro, tra i quali si inserisce il tessuto ben teso, con la parte da ricamare al centro. c. In tipografia, t. portaforma, il rettangolo di metallo dentro il quale viene inserita e chiusa la forma tipografica predisposta per la stampa, in modo che gli elementi che la compongono non subiscano spostamenti causati dalla pressione della macchina; t. monotype, forma contenente matrici a incavo predisposte per la produzione di caratteri di stampa in metallo (lega di piombo), utilizzati per la composizione tipografica; t. serigrafico, rettangolo di legno o metallo sul quale viene teso e fissato il tessuto (seta o altro materiale), che poi è opportunamente trattato per realizzare lo schermo (o setaccio o forma di stampa). In legatoria, t. da cucitura, arnese normalmente in legno, ma anche di metallo, usato per la cucitura e l’assemblaggio delle segnature di un libro. d. Nella scienza delle costruzioni, struttura risultante dalla connessione rigida di più aste ad asse rettilineo, o leggermente curvilineo, formante un semplice riquadro quadrilatero (t. semplice), oppure costituita da più riquadri affiancati e sovrapposti (t. multiplo, a una, due, tre, ecc. campate). e. Nelle costruzioni meccaniche, elemento costitutivo di ogni tipo di macchina, che assicura la resistenza meccanica dell’insieme e l’unione dei varî elementi, componenti la macchina stessa (per es., il t. degli autocarri, formato da due robusti longheroni collegati rigidamente da traversi): è spesso sinon. di châssis. f. Nella costruzione navale, t. del timone, intelaiatura – di acciaio fuso o fucinato, ovvero di profilati – sulla quale si distende il fasciame metallico dei timoni; t. di poppa, elemento fondamentale della struttura normale di poppa degli scafi a un’elica, costituito dall’insieme del dritto dell’elica, che chiude lo scafo, e dal dritto del timone, che sostiene il timone. g. Nell’attrezzatura teatrale, armatura di legno che serve di sostegno alle tele dipinte, per tenerle tese; può essere fermata sul piano del palcoscenico, in posizione obliqua o parallela rispetto al boccascena, mediante grappe e tenuta ritta per mezzo di squadre o di tironi, oppure è munita di ruote che scorrono sulle guide di ferro. 3. T. a lame multiple (o multilame), organo della segatrice usata nella lavorazione del marmo per il taglio in lastre dei grossi blocchi. 4. In radiotecnica, tipo di antenna direttiva (propriam. antenna a telaio), costituita da un conduttore avvolto in modo da formare un circuito chiuso, e usata quasi esclusivam. come antenna ricevente (soprattutto nella radiogoniometria) a causa della bassa resistenza di radiazione; t. aperiodici e t. risonanti, a seconda che le dimensioni geometriche del circuito d’avvolgimento siano, rispettivam., molto piccole oppure no rispetto alla lunghezza d’onda di lavoro. ◆ Dim. telaino o telarino, e telaiétto (in partic., telaietto per diapositive, piccola struttura quadrata, in plastica o in cartone, in cui è inserita la diapositiva per consentire il posizionamento nel proiettore); accr. telaióne; pegg. telaiàccio.