Stranded cost

Neologismi (2008)

stranded cost


loc. s.le m. In economia, costi sostenuti da aziende – in particolare da aziende di pubblica utilità che hanno operato in regime di monopolio – che ricadono sugli utenti di un servizio, come quota di ammortamento degli investimenti aziendali pregressi. ◆ è il governo a essere in ritardo su provvedimenti come l’atteso decreto sugli stranded cost (i costi impropri sostenuti dall’Enel quando era monopolista), (Foglio, 14 gennaio 2000, p. 3) • A più riprese il ddl ha perso per strada «pezzi» trasferiti in altri provvedimenti approvati più velocemente: dal cosiddetto decreto «sblocca-centrali» a quello con le compensazioni per l’abolizione degli stranded cost. (Manifesto, 31 luglio 2004, p. 6, Politica) • Nel trimestre scorso l’Authority aveva ritoccato al ribasso la tariffa elettrica media nazionale, riducendola dell’1,6%, e tenuta invariata quella del metano. Il beneficio non si era tradotto in un vero sconto. A pesare tre mesi fa furono i cosiddetti «oneri di sistema»: gli incentivi per le energie rinnovabili, gli stranded cost riconosciuti all’ex monopolista e altre tariffazioni speciali dell’elettricità. Questa volta gli effetti saranno visibili in bolletta. (Luca Iezzi, Repubblica, 18 marzo 2007, p. 48, Economia).

Espressione ingl. composta dal p. pass. e agg. stranded (‘arenato, incagliato’) e dal s. cost (‘costo’).

Già attestato nel Corriere della sera del 16 marzo 1998, p. 4 (Daniele Manca).