Stèrile

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sterile


stèrile agg. [dal lat. sterĭlis]. – 1. a. In biologia e nel linguaggio com., riferito a individuo umano o animale, che non è atto alla riproduzione, per incapacità di generare (nel maschio) o di concepire (nella femmina); è sinon. quindi di infecondo, mentre differisce da infertile che, riferito alla femmina, indica l’incapacità non a concepire ma a condurre a termine la gestazione: un uomo, un cavallo, un gatto s., e una donna, una mucca, una pecora s.; analogam., una coppia s., infeconda per sterilità di uno o di entrambi i coniugi o partner; diventare s., rendere s., in seguito a sterilizzazione o per altra causa. Per estens., che non dà o non ha dato frutto, non seguìto cioè da procreazione: un matrimonio s., una unione rimasta sterile. In partic., in fisiologia, periodo s. della donna, il periodo che precede, accompagna e segue il flusso mestruale, in cui di norma non avviene la fecondazione (v. fecondo). b. In botanica, detto di pianta o di suoi organi affetti da sterilità: fronda s., nelle felci, quella senza sporangi; brattea s., la brattea senza fiori all’ascella; fiori s., quelli che, per cause diverse, non danno frutti; semi s., quelli privi di embrione, anche se morfologicamente normali all’apparenza, o incapaci di germinare; micelio s., massa di ife che non generano alcuna cellula riproduttiva o sporocarpi o spore. In sistematica, micelî s., v. micelio. c. In agraria, di terreno che, per varie cause, non dà o dà scarsissimi prodotti (v. sterilità). Più genericam., nell’uso com., privo di vegetazione, arido, brullo: terreni s. e sassosi; un’ampia distesa di campi s.; le s. sabbie del deserto. 2. fig. a. Che non dà o dà scarso profitto, improduttivo: un’annata (agraria) s.; classi s., nella concezione economica dei fisiocratici, tutte le classi sociali non dedite all’agricoltura. Con riferimento alla capacità immaginativa, alla creazione artistica: un ingegno, uno spirito sterile. b. Che non produce il debito effetto, che non dà i risultati sperati: studî, fatiche s.; una s. vittoria; un tentativo s.; una s. iniziativa (o, precisando: un’iniziativa s. di risultati); rivolgere s. appelli (di pace, di concordia, ecc.). c. Che non approda a nulla di costruttivo; inutile, vano, inefficace: una polemica, una disputa s.; perdersi in s. discussioni; fare una s. politica di ostruzionismo; chiudersi in uno s. atteggiamento di sistematica disapprovazione. 3. In medicina e biologia (ma anche nella produzione industriale, soprattutto di alimenti o prodotti farmaceutici), privo di germi, di microrganismi, patogeni o no, per lo più in seguito a un processo di sterilizzazione (e quindi equivalente di sterilizzato): una siringa, una provetta s.; garza s.; strumenti chirurgici, recipienti s.; ambiente s., camera s., spazio circoscritto, di dimensioni variabili, in cui si realizzano condizioni di sterilità assoluta, per preservare da eventuale contaminazione biologica pazienti in particolare stato immunologico, o per eseguire operazioni o manovre che esigono una completa assenza di microrganismi. 4. Nella tecnica mineraria (anche con uso di s. m., lo sterile), l’insieme dei blocchi, dei pezzi, dei grani del materiale abbattuto nei cantieri di coltivazione delle miniere nei quali il minerale utile o manca, o è presente in piccole percentuali, o è disseminato in modo così diffuso da non consentirne un conveniente recupero; lo sterile, che in passato non era utilizzato, è oggi sfruttato quando contiene minerali pregiati, sia pure in minima quantità, grazie ai nuovi processi di classificazione e di flottazione. ◆ Avv. sterilménte, in modo sterile, negli usi fig. dell’agg., cioè in modo improduttivo, privo di risultati positivi, inutile, vano: lottare, opporsi, agitarsi sterilmente; impegnare sterilmente i proprî sforzi; rimpiangere sterilmente il passato.

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