Spèra¹

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spera1


spèra1 s. f. [lat. tardo spĕra, lat. class. sphaera, dal gr. σϕαῖρα; v. sfera]. – 1. a. Forma ant. e poet. per sfera, nel sign. proprio geometrico. b. letter. Sfera celeste, cielo (secondo il sistema tolemaico): Oltre la s. che più larga gira (Dante); In questa spera Sarai ancor meco, se ’l desir non erra (Petrarca). 2. a. Sfera, disco, con partic. riferimento al disco del sole: verso il mezzo di quel cielo cupo e abbassato, traspariva ... la s. del sole, pallida, che spargeva intorno a sé un barlume fioco (Manzoni); tutto diventa come finto: di carta il cielo; il sole, una s. di porporina, come la stella del presepio (Pirandello); era un visionario: ... si levava all’alba e guardava fisso nel sole: in quella s. di fuoco, vedeva le cose avvenire (C. Levi). b. Per estens., cerchio di luce, di raggi luminosi: Roma si incantava in una dolce s. di luce (Sciascia); in questo sign. è ancora nell’uso tosc.: la s. di sole che riverberava dal rosone della chiesa (Pratolini). c. A spera, come locuz. agg. o avv., a forma di disco o di palla: un grosso lume d’ottone a spera, trafugato dalla vicina stazione ferroviaria (Pirandello). 3. a. tosc. Piccolo specchio, da tavolo o a mano: guardarsi alla s.; vedersi nella spera. b. Per estens., ant., immagine riflessa: se vedrà la sua s. nell’acqua Vorrà correre a quella (Francesco da Barberino). 4. L’aspetto che presenta la carta, osservata per trasparenza contro una sorgente luminosa: s. unita, quando si presenta uniforme; s. fioccosa o nuvolosa.

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