Sórdo

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sordo


sórdo agg. [lat. sŭrdus]. – 1. Riferito a persone (o anche ad animali): a. Mancante, in tutto o in parte, della facoltà di percepire i suoni: essere s. dalla nascita; essere s. da un orecchio, dall’orecchio sinistro, da tutte e due le orecchie; è diventato s. per l’esplosione di una bomba; parla più forte, è un po’ s., è mezzo s.; in frasi iperb., essere s. spaccato, essere s. come una campana, non sentire affatto. Frequente come sost.: i s. parlano spesso a voce bassa; per l’alfabeto manuale per sordi, v. alfabeto. In alcune espressioni e locuz. proverbiali: fare il s., fare finta di non sentire, di non capire; parlare, cantare ai s., a chi non vuol capire, inutilmente (al contr., non l’hai detto, non hai parlato a un s., ho inteso, o ha inteso, benissimo, e otterrai perciò quanto chiedi, o sim.); non intendere a s., capire, obbedire subito: E Gingillino non intese a sordo Della Volpe fatidica il ricordo (Giusti); non c’è peggior s. di chi non vuol sentire, cioè di chi finge di non capire o di chi non vuole capire. b. fig. Insensibile, indifferente: essere s. ai richiami della coscienza, alla voce del dovere; un’aristocrazia s. alle nuove esigenze storiche; per estens.: un animo s. a qualsiasi senso di umanità e di compassione; ant. e letter. anche di cose: come forma non s’accorda Molte fïate a l’intenzion de l’arte, Perch’a risponder la materia è sorda (Dante), è restia, inadeguata. 2. Riferito a cose: a. Di ambiente chiuso che non risponde acusticamente, in cui, cioè, non si ha sufficiente sonorità (per es. perché le pareti assorbono bene i suoni anziché diffonderli); con linguaggio più tecn., detto di ambiente caratterizzato da un tempo di riverberazione nullo o molto piccolo: una sala, un’aula s.; questo teatro è troppo s. per darvi dei concerti. b. Di fenomeni acustici, smorzato, basso, povero di vibrazioni: suono, rumore s.; un colpo s.; una voce s.; solo di tempo in tempo un s. rumor di ruote dava debole segno della vita lontana (Fogazzaro). Per estens., lima s., che lima il metallo senza far rumore; in senso fig., struggimento, profondo senso d’amarezza, e, con riferimento a persona, essere una lima s., agire di nascosto, senza farsi accorgere. c. fig. Tacito, non manifesto, ma nello stesso tempo forte e profondo: inimicizia, invidia, rivalità s.; provava una s. rabbia; nutrire un rancore s. contro qualcuno; non acuto, ma continuo e logorante, con riferimento a dolori fisici: sento un dolore s. alla spalla; analogam., tirava una brezzolina sorda, uguale, sottile (Manzoni). 3. In linguistica, di suono articolato senza che le corde vocali entrino in vibrazione, in contrapp. ai suoni sonori, la cui articolazione è accompagnata dalla vibrazione delle corde vocali: fonema s.; consonante s. (o, come s. f., una s.: l’opposizione di sorde e sonore). ◆ Avv. sordaménte, con suono grave e smorzato, cupamente: urlo, colpo che risuona sordamente nella notte; tacitamente, in sordina; senza manifestazioni esteriori: sta agendo sordamente per rovinarci.

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