Software aperto

Neologismi (2008)

software aperto


loc. s.le m. Programma informatico il cui codice sorgente è liberamente visualizzabile e modificabile dall’utente. ◆ [tit.] «Il futuro è del software aperto» / A colloquio con John Gage, numero uno della ricerca e direttore dell’ufficio scientifico di Sun microsystems / La collaborazione e la piena condivisione delle informazioni attraverso Internet saranno le carte vincenti (Sole 24 Ore, 7 giugno 2000, p. 57, New Economy) • Open Office è un software aperto (in pratica la sua struttura, il suo codice sorgente, è pubblico) che chiunque può modificare e distribuire liberamente. Con un unico vincolo: non potrà mai farlo pagare. (Giornale, 22 giugno 2002, p. 18, Er@ digitale) • Non si tratta di contrapporre un software aperto ad uno proprietario, ma di immettere nel sistema elementi di concorrenza; (Paolo Zocchi, Europa, 29 gennaio 2005, p. 7, Commenti e analisi).

Composto dal s. m. inv. software, di origine ingl., e dal p. pass. e agg. aperto, ricalcando l’espressione ingl. open software.

Già attestato nel Corriere della sera del 26 febbraio 1992, p. 19 (Enrico Grazzini).

V. anche sorgente aperta, standard aperto.