Sìnteṡi

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sintesi


sìnteṡi s. f. [dal lat. tardo synthĕsis, gr. σύνϑεσις «composizione», der. di συντίϑημι «mettere insieme» (comp. di σύν «con, insieme» e τίϑημι «porre»)]. – In generale, composizione, combinazione di parti o elementi che ha per scopo o per risultato di formare un tutto (in contrapp. ad analisi). Con accezioni proprie nella varie discipline e tecniche: 1. Nel linguaggio filos., ogni procedimento o atto conoscitivo, che, partendo da elementi semplici e parziali, giunge a una rappresentazione o a una conoscenza complessa e unitaria. In partic.: a. In Aristotele, l’attività dell’intelletto che unisce i pensieri nella proposizione, congiungendo un soggetto a un predicato mediante la copula. b. In Kant, ogni forma di unificazione del molteplice operata dalla coscienza (come, per es., quella dell’intelletto che unisce mediante le categorie la molteplicità dei dati spazio-temporali): s. empirica, intellettuale. c. Nel pensiero idealistico post-kantiano, il momento conclusivo del processo dialettico, in cui si risolve la contraddizione della tesi e della antitesi in una superiore unità. d. Nel neoidealismo italiano (Croce, Gentile), l’attività propria dello spirito con cui esso ordina, organizza, crea il proprio mondo. 2. Nel linguaggio com., l’operazione intellettuale con cui di una materia, di un’argomentazione, di un insieme logico o anche di un complesso di fatti si raccolgono i concetti o gli elementi essenziali; quindi, genericam., compendio, esposizione riassuntiva, e sim.: fare, dare la s. di un sistema, di una teoria scientifica, del pensiero di un filosofo; dire, esporre, esprimere in s.; in s., le cose stanno così. In usi fig., riunione di elementi concreti o astratti in un unico complesso; somma di elementi essenziali: quella potente s. pittorica che è il «Giudizio universale» di Michelangelo; la patria era allora la s. di tutti i più nobili ideali; con riferimento a persona, in espressioni più o meno iperboliche: considerava sua madre la s. di tutte le virtù, suo padre invece la s. di tutti i vizî. 3. In chimica, procedimento di formazione di un composto dagli elementi componenti (s. dagli elementi) o da composti più semplici; in chimica inorganica generalm. il termine è usato per le sintesi dagli elementi, mentre negli altri casi si usano i termini preparazione o, nell’industria, produzione, fabbricazione; in chimica organica la sintesi si realizza generalm. da altri composti, che possono essere relativamente semplici (s. totale, che in genere richiede molti passaggi) o con caratteristiche strutturali vicine a quelle della sostanza desiderata (s. parziale). Si possono sintetizzare sia composti già esistenti in natura, sia composti nuovi. Alcune sintesi si possono effettuare con l’intervento di enzimi (s. enzimatiche) in vitro, analogam. alle s. enzimatiche che avvengono in vivo (biosintesi); anche per scopi industriali si usano talora enzimi di origine animale, vegetale o microbica, oppure colture microbiche (s. microbiologiche); sintesi particolari possono venire realizzate con tecniche di ingegneria genetica. 4. In geologia, processo di rifusione, assimilazione e mescolamento di rocce varie che danno origine a un nuovo magma. 5. In fisica e nella tecnica, s. armonica, costruzione di una grandezza periodica non sinusoidale attraverso la sovrapposizione di più grandezze sinusoidali (v. armonico, n. 4): per es., in elettronica, s. di un segnale, la generazione di un segnale mediante la combinazione di opportune componenti armoniche; s. di frequenza, la generazione di segnali sinusoidali di frequenza variabile e di elevata stabilità e definizione, realizzata dai sintetizzatori (v.) e impiegata nei moderni sintonizzatori (detti appunto a s. di frequenza) radio e video per la ricerca e l’aggancio delle stazioni emittenti. S. di apertura, in radioastronomia, tecnica basata sull’elaborazione computerizzata dei segnali di due antenne, mobili su una vasta area, con la quale si può ricostruire un’informazione equivalente a quella data da un’antenna di apertura pari all’area spazzata (v. radiotelescopio). Nella tecnica, fase del progetto degli elementi di un sistema volta ad assicurare all’insieme le prefissate caratteristiche: si parla così di s. di una rete elettrica, di s. di un sistema di controllo, ecc. Si parla poi di s. parziale quando alcuni degli elementi sono prefissati e gli altri debbono essere determinati di conseguenza, e, invece, di s. totale allorché l’intero sistema deve essere studiato e sviluppato nelle sue varie parti simultaneamente come un tutto unico. S. d’immagine, nella trasmissione delle immagini, procedimento di ricomposizione dell’immagine trasmessa, effettuato nel luogo di ricezione e consistente nella successiva e ordinata riproduzione degli elementi in cui l’immagine stessa era stata scomposta dagli organi di analisi del complesso trasmittente. Nella teoria della percezione e nella tecnica della riproduzione (fotografica, tipografica) dei colori, s. additiva e s. sottrattiva, l’effetto della combinazione rispettivam. per somma o per sottrazione di luci colorate: in partic., la sintesi additiva di luci dei tre colori primarî additivi (il rosso, il verde e il blu) con diverse intensità dà luogo a quasi tutti i colori percepibili (tale effetto è sfruttato, per es., nella televisione a colori), analogamente alla sottrazione combinata dalla luce bianca di componenti cromatiche tramite strati filtranti di diversa densità dei tre colori primarî sottrattivi (il giallo, il magenta e il ciano), come avviene nella fotografia e nella stampa tipografica a colori. 6. In matematica, nella risoluzione di un problema, spec. se di carattere geometrico (per es., una costruzione), si usava distinguere fra analisi, in cui si esaminano le proprietà e le reciproche relazioni degli enti dati e di quelli da determinare (supponendo il problema già risolto, cioè senza distinguere fra gli uni e gli altri), e sintesi, in cui si riordinano le proprietà trovate per ottenere la soluzione del problema. 7. In chirurgia, la riunione di due lembi, parti o segmenti di tessuto o di organo, separati, sezionati o dislocati o, nel caso delle ossa, fratturati: le parti riunite sono per lo più fissate mediante sutura (con catgut, seta, ecc.), o, trattandosi di ossa, mediante avvitamento o altri provvedimenti. 8. In farmacologia e tossicologia, reazione di s., particolare fase dei processi di metabolizzazione mediante la quale negli organismi si giunge all’inattivazione e alla escrezione di sostanze estranee in essi introdotte.

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