Sensóre

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sensore


sensóre s. m. [dall’ingl. sensor, der. del lat. sensus, part. pass. di sentire «percepire»]. – 1. Nella tecnica, e in partic. nei sistemi di misura e di controllo automatico, dispositivo che fornisce in uscita un segnale che dipende dal valore di una determinata grandezza presente all’ingresso: è quindi analogo al trasduttore (i due termini sono talvolta usati come sinonimi) e si basa spesso sugli stessi principî di funzionamento, ma se ne differenzia per la funzione, che nel trasduttore è di convertire la variazione di una grandezza fisica nella variazione di un’altra, a fini di misura, di registrazione o di utilizzazione del nuovo segnale generato, mentre nel sensore è di determinare il valore della variabile in ingresso a fini di regolazione o di controllo del sistema in cui il sensore è impiegato; molto spesso si utilizzano s. di soglia, il cui compito è di segnalare in uscita il raggiungimento di una soglia prefissata nella variabile di ingresso; a seconda del segnale d’ingresso si hanno s. di temperatura, di pressione, di posizione, di velocità, ecc.; a seconda del segnale di uscita si hanno s. acustici, pneumatici, ottici, elettrici: tra questi ultimi si possono poi avere s. analogici o digitali, a seconda del tipo di segnale elettrico di uscita; sono detti s. d’immagine i dispositivi, solitamente basati sull’effetto fotoelettrico, utilizzati per digitalizzare le immagini a fine di registrazione, analisi o elaborazione nelle telecamere, negli scanner, ecc.; in partic., i s. a scorrimento di carica, basati su dispositivi a stato solido detti CCD (dall’ingl. Charge Coupled Device, ossia «dispositivo ad accoppiamento di carica»), per cui spesso vengono essi stessi detti (sensori) CCD, sono costituiti da una struttura a matrice, nella quale i singoli fotorivelatori, o pixel, di pochi micron di lato, sono ricavati depositando su un substrato di silicio ricoperto di ossido elettrodi semitrasparenti di alluminio che costituiscono una griglia di condensatori in grado di integrare la carica degli elettroni generati dai fotoni incidenti: al termine dell’esposizione, le cariche sono fatte scorrere riga per riga sul registro di lettura, dal quale vengono trasferite una per una, con ulteriore scorrimento, al circuito rivelatore che genera un segnale video; disponibili ormai anche per telecamere amatoriali, i CCD sono oggi il principale dispositivo per l’acquisizione di immagini da telescopî. 2. In chimica, nome dato a elettrodi o sonde capaci di determinare il tipo e la quantità di sostanze chimiche contenute in sistemi materiali di vario tipo: sono sempre caratterizzati dalla presenza di una membrana, e a seconda della natura di questa si possono classificare in s. a membrana solida o a membrana liquida; sono detti a membrana sensibilizzata quelli la cui membrana contiene un particolare componente (solitamente un enzima, per cui si parla di s. enzimatico) scelto in base alla specifica sostanza da determinare; con riferimento alla natura fisica del segnale di uscita, si possono poi classificare in s. elettrochimici, ottici, ecc.