Sénno

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senno


sénno s. m. [dal franco sinn, per il tramite del provenz. e fr. ant. sen]. – Facoltà, e capacità abituale, d’intendere, giudicare e operare con prudenza e saviezza: una ragazza di senno; un uomo senza s.; agire con s.; perdere il s. o uscir di senno, impazzire; tornare in s., rinsavire; far senno, mettere giudizio; del s. di poi son piene le fosse, prov. con cui si vuole significare che, quando una cosa è già avvenuta, è facile ma insieme inutile dire che cosa si sarebbe dovuto fare per prevenirla o perché avesse un esito migliore. Anche, meno com., ingegno, capacità intellettiva, indipendentemente dal comportamento morale: Né s. astuto, né favor di regi All’Itaco le spoglie ardue serbava (Foscolo). Disusata la locuz. avv. a senno (con genitivo o agg. possessivo), a parere, a volontà, a piacere: a mio s., a s. altrui; Lasciali digrignar pur a lor senno (Dante); spera a tuo s. (Leopardi); ant. di senno di ... (o con un agg. possessivo), secondo il giudizio, il parere: di s. tuo; ant. o region. da senno, sul serio, seriamente: te lo dico da senno; parlate voi da scherzo, o da senno? (Segneri); dici tu da senno? (Leopardi); mi credevo da senno il più dotto uomo d’Italia, e avevo appena quindici anni (F. De Sanctis).