Seguire

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seguire


v. tr. e intr. [lat. sĕqui] (io séguo, ecc. [ant. seguisco, seguisci, ecc.]; pass. rem. seguìi [ant. seguètti], seguisti, ecc.). – 1. Con uso trans. (che si estende anche ai numeri 2 e 3, e solo parzialmente al n. 4), andare dietro a qualcuno, procedere dopo di lui; più che la semplice successione (espressa invece dal verbo intr.) indica il fatto intenzionale e cosciente di tenersi dietro a chi procede, per farsi guidare da lui, per non perderlo di vista, o per altri motivi: il mio cane mi segue sempre come un’ombra; va’ pure avanti, ti seguo; s. a ruota (v. ruota, n. 1 a); seguitemi, vi faccio strada io; s. la guida; s. il caposquadra; durante la visita al castello il custode ci ha seguiti in ogni sala; mi segue sempre dappertutto, come un’ombra o come la mia ombra. Anche, andare dietro, non immediatamente: gli ho raccomandato di seguirmi a distanza; intanto puoi avviarti, ti seguirò fra qualche minuto; ho provato a seguirli, ma avevano troppo vantaggio su di me, e li ho persi di vista. Con il sign. più partic. di pedinare: ha avuto l’incarico di seguirlo di nascosto, per vedere dove andava; il ricercato si è accorto di essere seguito da un agente, e ha fatto perdere le proprie tracce; non aveva il coraggio di dichiararsi, ma la seguiva ogni sera fino a casa; quindi, far seguire qualcuno, farlo pedinare: la polizia lo ha fatto s. e ha così scoperto un covo di terroristi; o anche farlo scortare: nel timore di un rapimento, fa s. il figlio da due gorilla. Poet., inseguire: Quanto è più dolce ... Seguir le fere fugitive in caccia ... E spiar lor covil (Poliziano). Anche, andare dietro a un veicolo: i prigionieri incatenati seguivano il carro del trionfatore; una immensa folla seguiva il feretro; e riferito ad animali o a veicoli come soggetto: il cacciatore si mosse e il cane lo seguì; una lunga fila di macchine seguiva il convoglio. Talora al sign. di andare dietro si aggiunge quello di fare la stessa cosa, o di imitare l’esempio: chi mi ama mi segua, frase spesso ripetuta scherzosamente; se io dessi le dimissioni, tu mi seguiresti?; dopo pochi mesi la moglie lo seguì nella tomba, morì anche lei; Vaticano e l’altre parti elette Di Roma che son state cimitero A la milizia che Pietro seguette (Dante), i martiri e i santi che, sull’esempio di s. Pietro, morirono come lui per la fede. In altri casi, non differisce nella sostanza da accompagnare, cioè andare insieme: dovunque vado, mi segue sempre; mi ha pregato di seguirlo nel suo ufficio; gli agenti lo hanno invitato a seguirli in questura per accertamenti; alla famiglia non è stato concesso di seguirlo nell’esilio; con uso fig.: il ricordo di mio padre mi segue dappertutto; quel pensiero ossessivo lo seguiva sempre. 2. a. Procedere in una determinata direzione, spesso lungo una linea già segnata: segui sempre il sentiero e in pochi minuti arriverai al mare; per non sbagliare, segui la pista ciclabile; s. la via giusta, la rotta ordinaria; di imbarcazione, s. la corrente, andare nel verso della corrente; con uso fig., s. la corrente, fare ciò che fanno gli altri, lasciarsi influenzare dalle mode, dai comportamenti, dalle idee dominanti. Analogam., come sign. più vicino a quelli del n. 1, s. i passi, le orme di qualcuno, andargli dietro (con uso fig., imitare), oppure osservare le impronte per vedere dove si dirigono, per ritrovare la persona che le ha lasciate: seguendo le orme sulla sabbia hanno capito che si era diretto al mare; sempre fig.: ci accordammo sulla linea da s.; la polizia segue attualmente una nuova pista per scoprire l’assassino; proviamo a s. questa traccia per risolvere il problema; nella loro ricerca hanno seguito questo criterio. b. Avere come guida nel cammino, o come norma nel comportamento: per non smarrirsi seguì sempre la luce del faro; s. le indicazioni, le istruzioni avute; anche, farsi guidare da qualcosa: s. le proprie inclinazioni, i proprî impulsi, la propria vocazione; non devi s. il destino così passivamente; se tu segui tua stella, Non puoi fallire a glorïoso porto (Dante). Con altro sign., s. la propria sorte, sottostare a ciò che il destino ha deciso per noi; s. la sorte di qualcuno, incontrare la stessa sorte, o farsene volontariamente partecipe. c. Assumere come guida intellettuale, morale, politica e sim. una persona, farsene seguace; aderire, conformarsi a un’idea, a una dottrina, ecc.: s. un maestro (o le idee, le dottrine di un maestro); s. Platone, Cartesio, Marx; s. l’esistenzialismo; s. i movimenti ecologisti. Più genericam., ascoltare e accettare come vero: sono molti a s. le sue idee. Inoltre, attenersi a: s. le prescrizioni del medico; s. un consiglio, i consigli, uniformarsi ad essi; s. la moda; s. le manie, le infatuazioni del momento; prendere e tenere a modello, quindi anche imitare: s. l’esempio degli adulti; il bambino seguiva in tutto il fratello più grande; s. la maniera di un pittore; s. lo stile di uno scrittore; adottare per sé, attuare, mettere in pratica con perseveranza: s. un sistema, un metodo, una norma, uno stile di vita, una linea di comportamento; s. un piano prestabilito (con senso un po’ diverso, s. una cura, s. una dieta, farla); s. la giustizia, praticarla; in qualche caso, cercare di raggiungere: Fatti non foste a viver come bruti, Ma per seguir virtute e conoscenza (Dante). 3. a. Accompagnare con la vista: lo seguì a lungo con lo sguardo; seguiva da lontano tutti i suoi movimenti; continuava a seguirlo con la coda dell’occhio; s. con l’occhio le righe o lo scritto, mentre un altro legge a voce alta; s. lo spartito; s. la composizione del testo sullo schermo del computer. b. Tenere dietro con la mente: s. i proprî pensieri, le proprie fantasie, i proprî sogni; in partic., prestare attenzione a quanto altri dice, quasi accompagnandolo nel suo processo logico: s. la spiegazione, la dimostrazione; ho seguito con molto interesse la sua relazione; il pubblico ha seguito distrattamente gli ultimi interventi degli oratori; non so se hai seguito il mio ragionamento; assol.: mi segui?; mi seguite?; è inutile che io continui a parlare, se nessuno mi segue, se nessuno mi presta attenzione; è un allievo che segue, che sta attento in classe, che dimostra interesse. Con diverso sign., assistere e curare con interesse, con assiduità: un docente che segue i suoi allievi, un medico che segue i suoi pazienti. c. Per estens., tenersi informato, aggiornato: s. sui giornali i fatti della politica; segue con attenzione tutte le novità librarie; un gruppo di ricercatori che segue i progressi della scienza; hai seguito gli sviluppi della crisi? In partic., riferendosi ad articoli di giornale o a programmi radiofonici o televisivi con carattere periodico, leggere, ascoltare con assiduità: segui sempre l’articolo di fondo?; segue assiduamente tutte le puntate del telefilm; ho smesso di s. il programma del sabato sera. Riferito a un particolare argomento, a una disciplina, ecc., interessarsi: s. il calcio, il tennis; in molti seguono il teatro. Con sign. più ampio, frequentare: s. un ciclo di conferenze, un corso di lezioni, un seminario, e sim. 4. Venire dopo, in una progressione spaziale, in una successione o sequenza: nell’ordinamento naturale dei numeri interi, il 5 segue il 4; più in generale, in matematica, quando sia dato un insieme con una relazione d’ordine, la scrittura «a 〈 b» si legge «b segue a» (ovvero «a precede b»). Anche nella successione temporale di fatti e fenomeni: la calma che di solito segue la tempesta; la fine della guerra fu seguita da un lungo periodo di pace; l’intervento chirurgico fu seguito da una veloce ripresa. Con queste accezioni è soprattutto frequente l’uso assol. e intr. (aus. essere); in partic.: a. Di persone: quindi il marito Ultimo segua (Parini); nella legione romana venivano per primi i principi, seguivano gli astati e poi i triarî; fig.: s. nel grado, nella gerarchia, ecc. Con costruzione latina: O voi che siete in piccioletta barca ... seguiti Dietro al mio legno (Dante), dove siete seguiti riproduce il lat. secuti estis. b. Di cose, con riguardo alla successione reale o a una disposizione convenzionale: all’ultimo capitolo segue la conclusione (in costruzione trans.: l’ultimo capitolo è seguito da una conclusione); al maestoso Adagio segue un vivace Finale. In usi assol.: segue un lungo elenco di nomi; segue la descrizione particolareggiata; segue la firma; e introducendo un’enumerazione, una citazione: seguono, in ordine alfabetico (o in ordine d’importanza), ...; sulla lapide c’era scritto quanto segue ...; disse ciò che segue ..., ecc.; con quel che segue, espressione a cui si ricorre quando di una sentenza nota o di un passo letterario si cita solo il principio (per es.: «tanto va la gatta al lardo», con quel che segue). Talvolta con il sign. di continuare: l’articolo segue a pagina 12; e a piè di pagina, segue (in giornali o riviste), con lo stesso senso di continua, cioè prosegue nella pagina successiva o in altra pagina indicata, o in un successivo numero del giornale o della rivista. c. Venire dopo nel tempo, accadere dopo: al calare del sipario seguì un lungo applauso; e assol.: seguì un silenzio imbarazzante; i fatti che seguirono sono noti a tutti; è più facile immaginare che descrivere quello che seguì. In molti casi, avvenire dopo altra cosa e come effetto, come conseguenza: ne è seguita una lite furiosa; ne seguì una guerra lunga e disastrosa; spero che non seguano complicazioni; derivare come conseguenza in un ragionamento, per es. in un contesto matematico: dal postulato delle parallele segue che la somma degli angoli di un triangolo è un angolo piatto; da questa equazione segue che il valore di x è 5; di uso fam. le espressioni segua che vuole, segua che può, e sim. (cioè, succeda ciò che deve succedere), che si pronunciano quando ci si mostra decisi a fare una cosa o ad adottare un comportamento senza preoccuparsi delle possibili conseguenze. Anche, venire di conseguenza: ne segue che o lo compro subito o non lo compro più; o, più genericam., venire poi: se io vi guerisco, che merito me ne seguirà? (Boccaccio). d. Semplicemente accadere, avvenire, senza esplicita idea di successione: descriverrò particularmente, insino al 1434, solo le cose seguite drento alla città (Machiavelli); di questo caso, ch’è seguito per tua cagion (Leopardi); e in costruzione impers.: ei seguette, Come suol seguitar per alcun caso, Che l’un nomar un altro convenette (Dante). È sign. noto anche all’uso pop.: lo stesso segue me (lo stesso avviene, lo stesso è di me). 5. Come trans., con sign. proprî di altri verbi, nella lingua ant. o letter.: a. Eseguire, osservare (un ordine o sim.): quantunque, per s. il comandamento fattole dal marito, tacesse (Boccaccio); con valore un po’ diverso: una gente impera e l’altra langue, Seguendo lo giudicio di costei (Dante), sottostando alle decisioni della Fortuna. b. Proseguire, seguitare, continuare: E, seguendo il parlar, cinge il mio lato Con la pietosa mano (Parini). Anche assol., seguitare a dire, a narrare: Giacque stordita la donzella alquanto, Come io vi seguirò ne l’altro canto (Ariosto). ◆ Part. pres. seguènte, anche come agg. e sost. (v. la voce). ◆ Raro e ant. il part. pass. seguìto come s. m., l’accaduto: Esponete per ordine il seguìto De la vostra ambasciata (Caro), il modo come si è svolta, oppure l’esito.

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