Scacciare

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scacciare


v. tr. [der. di cacciare, col pref. s- (nel sign. 6)] (io scàccio, ecc.). – 1. a. Costringere (in genere con modi perentorî o minacciosi, o ricorrendo a mezzi idonei) persone o animali ad andarsene da un luogo dove si ritiene che non debbano più rimanere, perché non ne hanno il diritto, perché indegni, invisi, o dannosi, fastidiosi, o per altri motivi: armarsi per s. il nemico; l’episodio evangelico di Gesù che scaccia i mercanti dal tempio; fare gli esorcismi per s. il demonio; s. un cane dalla chiesa; s. le mosche, ecc.; con il sign. di ripudiare: dice Marzia: «Due ragioni mi muovono a dire questo: l’una si è che dopo me si dica ch’io sia morta moglie di Catone; l’altra, che dopo me si dica che tu non mi scacciasti, ma di buono animo mi maritasti» (Dante). Il verbo, che in tempi passati aveva, con riferimento a persone, maggiore frequenza d’uso, ha perso gran parte della sua attualità, per cui frasi quali s. di casa, s. la moglie adultera, la figlia disonorata, il figlio degenere, o s. un amministratore disonesto, un dipendente arrogante, e sim., quando si trovino in vecchi romanzi o resoconti, sono sentite come fortemente anacronistiche, così come certe comparazioni del tipo s. qualcuno come un miserabile, come un cane rognoso, e sim. b. In usi estens. e fig., far allontanare, spingere lontano: al pascolo c’era solo la mucca che a scatti sbatteva la coda, scacciando le mosche che volavano basse sopra al suo corpo (Maria Teresa Di Lascia); il vento ha scacciato le nubi; la luce scaccia le tenebre; Quando la sera scaccia il chiaro giorno, ... Miro pensoso le crudeli stelle (Petrarca); o far passare: muoversi per s. il sonno; un buon bicchiere scaccia la malinconia; frequente in proverbî: un male, o un diavolo, scaccia l’altro, chiodo scaccia chiodo, un dolore o una preoccupazione più grave fanno dimenticare un altro dolore o un’altra preoccupazione più leggeri. 2. Nel linguaggio venatorio, scovare la selvaggina cercando di spingerla verso il cacciatore; più genericam., ma non com., cacciare, inseguire in caccia: come fiera scacciata che s’imbosca (Petrarca). ◆ Part. pass. scacciato, anche come agg., e anticam. come sost., con il senso di esule, cacciato in bando.