Sbianca

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sbianca


s. f. [der. di sbiancare]. – 1. In varie lavorazioni industriali (soprattutto della carta e delle fibre tessili), trattamento avente lo scopo di imbianchire i prodotti in lavorazione. Si distinguono: una s. chimica, ottenuta agendo sulle impurezze colorate, per lo più costituite da composti contenenti doppî legami coniugati, la cui eliminazione comporta di solito la decolorazione del prodotto così trattato. L’eliminazione dei doppî legami avviene tramite l’ossidazione (usando cloro, ipocloriti, diossido di cloro, acqua ossigenata, perborati) nel caso di prodotti resistenti quali la pasta di cellulosa, le fibre di cotone, ecc., oppure tramite saturazione dei doppî legami usando agenti riducenti (anidride solforosa, solfiti, ecc.) nel caso di sostanze più delicate, quali la lana o le sostanze alimentari; e una s. fisica o ottica, ottenuta aggiungendo sostanze aventi colore complementare a quello delle impurezze (e, poiché di solito queste sono giallognole, la sostanza aggiunta ha colore azzurro o, più spesso, fluorescenza azzurra), usata soprattutto per fibre tessili. 2. Nella tecnica fotografica, particolare bagno, usato nello svilupo di pellicole a colori, che produce la riossidazione dell’argento metallico rendendolo solubile e quindi permettendone l’asportazione dall’emulsione.

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