Sbadìglio

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sbadiglio


sbadìglio (ant. sbavìglio) s. m. [der. di sbadigliare (o sbavigliare)]. – Atto respiratorio accessorio, spesso incoercibile, in cui si osserva la rapida espansione del torace, l’apertura forzata della bocca, quasi sempre la costrizione delle palpebre e talvolta, in concomitanza, lo stiramento degli arti superiori; può essere provocato da varie condizioni fisiologiche (sonno, fame, digestione laboriosa, ecc.), da particolari stati psichici (noia, la vista di un altro individuo che sbadiglia) o da condizioni patologiche, come l’inizio di una crisi epilettica, la fine di una crisi isterica, ecc.: fare uno s., un lungo s., una serie di sbadigli; gli s. sono contagiosi; non riuscire a trattenere gli s.; il povero Pinocchio non aveva altro sollievo che quello di sbadigliare e faceva degli sbadigli così lunghi, che qualche volta la bocca gli arrivava fino agli orecchi (Collodi). ◆ Dim. sbadigliétto.