Rùggine

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ruggine


rùggine s. f. [lat. aerūgo -gĭnis, propriam. «verderame», der. di aes aeris «rame»]. – 1. a. Sostanza incoerente di colore bruno rossastro che si forma sulle superfici di oggetti e materiali di ferro esposti all’aria umida o a contatto con l’acqua, corrodendoli: un vecchio catenaccio, o un paletto, un chiodo, coperto di r.; un’ancora antica corrosa dalla ruggine. La ruggine, sotto l’aspetto chimico, è costituita da ossidi idrati e carbonati basici di ferro (in prevalenza trivalente), e la sua formazione è favorita dalla scarsa adesione tra lo strato che si forma in superficie e il metallo sottostante; per evitarne o limitarne l’azione distruttiva si ricorre a varî sistemi di protezione, tra i quali la verniciatura con speciali vernici, la zincatura, la cromatura. b. Colore ruggine, e assol., come agg. e s. m. invar., ruggine, colore tra il rosso scuro e il marrone, come quello della ruggine del ferro: un vestito, una tenda, rilegatura (di) color r. o ruggine; tingere un panno in ruggine. Mele, pere ruggine, varietà di pere e di mele con la buccia di colore ruggine. Erba r., altro nome della cedracca, piccola felce così chiamata per il colore dei fitti peli che coprono la pagina inferiore delle foglie. Con funzione aggettivale è frequente in usi region. anche nel sign. di rugginoso, arrugginito: un ferro r., un mazzo di chiavi tutte ruggini; più raro con il sign. fig. di astioso o sim.: chi sa cosa sia una notte ben riposata, non si corica, per quant’ei può, con l’animo r. (Foscolo). c. estens., ant. Strato superficiale di sporco: Lo fa lavar Astolfo sette volte ... Sì che dal viso e da le membra stolte Leva la brutta r. e la muffa (Ariosto). d. fig. Nella lingua ant., pensiero o sentimento che offusca e altera l’obiettività di giudizio e la sincerità: acciò che di loro false ragioni nulla r. rimagna ne la mente (Dante); le cose che al servigio di Dio si fanno, si deono fare tutte nettamente e senza alcuna r. d’animo (Boccaccio); o anche malanimo, sospetto. Nell’uso mod., attrito, rancore o astio che per lo più non si manifesta apertamente: c’è della r. tra le sorelle; tra quei due c’è una vecchia r.; dovevano avere con lui una r. segreta (Manzoni). 2. In fitopatologia, nome di alcune malattie delle piante coltivate e spontanee, prodotte da funghi parassiti dell’ordine uredinali, detti anch’essi ruggini, che producono sugli ospiti delle pustole che emettono spore a guisa di polvere di colore rugginoso e svolgono una parte del loro ciclo su piante molto diverse dalle prime. Fra le più note sono la r. nera del grano, prodotta dal dannosissimo parassita Puccinia graminis, che talora causa perdite quasi totali del prodotto (grano, segala, avena e altre graminacee), e ha come ospite intermedio il crespino; la r. bruna del grano, prodotta da Puccinia recondita, che ha come ospite intermedio alcune specie di ranuncolacee del genere talittro o alcune boraginacee del genere ancusa. R. bianca, malattia di varie conifere e capparidacee determinata dal fungo ficomicete Albugo candida, diffusa in tutto il mondo su forme selvatiche e coltivate (rapa, cavolo, colza, ecc.): si manifesta sulle foglie e su altri organi verdi sotto forma di pustole sottoepidermiche che alla fine erompono emettendo una polvere bianca costituita dai conidî.