Ricórso²

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ricorso2


ricórso2 s. m. [dal lat. recursus -us, der. di recurrĕre «ricorrere»]. – 1. a. L’azione di ricorrere a un’autorità o a un magistrato per ottenere la tutela di un proprio diritto o interesse, o la revisione di giudizî e di decisioni: fare, presentare r.; ascoltare, accogliere, accettare, non accettare, respingere, rigettare un r.; fare r. contro qualcuno, a carico di qualcuno; r. contro i ruoli delle imposte, contro gli accertamenti del reddito; con sign. più concr., il testo del ricorso e il foglio stesso su cui è scritto: leggere il r.; presentare, consegnare il ricorso. Con sign. specifici, in diritto, istanza rivolta, da chi si ritiene leso da un atto amministrativo, alla stessa amministrazione (r. amministrativo) o a un’autorità giurisdizionale (r. giurisdizionale) per ottenere l’annullamento dell’atto; r. straordinario al presidente della Repubblica, forma di ricorso amministrativo ammessa solo per motivi di legittimità contro atti definitivi; in diritto processuale civile, atto di parte frequente nei processi esecutivi e nei procedimenti d’ingiunzione o in materia di famiglia; in diritto processuale penale, r. ordinario per cassazione, mezzo ordinario di impugnazione, con effetto sospensivo, con cui si chiede alla Corte di cassazione l’annullamento, totale o parziale, di una sentenza non appellabile o pronunciata dal giudice di appello, in quanto viziata da errori di diritto; r. straordinario per cassazione, mezzo di impugnazione analogo, ma privo di effetto sospensivo, di sentenze irrevocabili di condanna emesse da un giudice speciale. b. Il fatto di rivolgersi a qualcuno o di servirsi di qualcosa, per risolvere situazioni difficili: fare r. alla bontà, alla benevolenza, alla comprensione di qualcuno; fare r. a un avvocato; fare r. a cure mediche; far r. all’inganno, alle astuzie più sottili, a ogni espediente. c. ant. Rifugio: avere r. in un luogo, avere la possibilità di trovarvi rifugio o protezione, riparo. 2. a. non com. Movimento della corrente marina in senso inverso al precedente; riflusso della marea. b. Il ripetersi, il ritorno periodico di avvenimenti, o più esattamente di forme, istituti, processi della civiltà, soprattutto nell’espressione vichiana corsi e r. storici o i corsi e i r. della storia. c. Al plur., non com., le mestruazioni. 3. a. Il ricorrere, il ripetersi di un fregio o di altro elemento architettonico. Analogam., ripetizione di un motivo decorativo (festoni o contorni) nella decorazione di pagine a stampa. b. Nella pratica edilizia, sono detti talora ricorsi gli strati orizzontali (più propriam. denominati corsi o filari) di cui sono formate le murature di mattoni o di blocchetti; per analogia, anche gli strati orizzontali di mattoni che si intercalano nelle murature di pietrame (murature listate o miste o alla romana) per legarle e ripartire più uniformente le sollecitazioni. In archeologia, r. laterizî (tegole, bipedali, ecc.), nelle tecniche dette opus incertum e opus reticulatum, filari ricorrenti a determinati intervalli che hanno uno scopo funzionale più che decorativo, per legare meglio la muratura e creare un piano regolare di posa.