Réte

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rete


réte s. f. [lat. rēte]. – 1. Intreccio di fili di materiale vario, incrociati e annodati tra loro regolarmente in modo che restino degli spazî liberi, detti maglie: il materiale (canapa, sparto, cocco e altre fibre vegetali; fibre artificiali; plastica; metalli), la grossezza dei fili, la larghezza e la forma delle maglie (quadrate, rombiche, esagonali o a losanga), le dimensioni e il tipo, sono diversi in relazione ai diversi usi. a. R. da caccia, rete o complesso di reti per catturare animali selvatici varî: r. fisse e vaganti, r. orizzontali e verticali. R. da pesca, attrezzatura per la cattura di pesci e altri animali acquatici formata da una o più reti: r. a strascico (tartana, paranza, sciabica, ecc.), fondamentalmente costituita da due pareti che convergono in un sacco che striscia sul fondo con la parte inferiore; r. da circuizione (lampara, cannara o incannata, ecc.), che consente di circondare e catturare un intero branco di pesci; r. da lancio (per es., il giacchio o sparviero o rezzaglio), di forma generalm. circolare, per la cattura di pesci in acque basse: opportunamente lanciata su un branco di pesci si richiude su di essi grazie ai piombi disposti sull’orlo tutto intorno, e viene recuperata assieme al pescato mediante una cima assicurata al centro; r. da posta e r. alla deriva, formata da una o più pareti molto lunghe, calate verticalmente in modo da costituire uno sbarramento, fisso o mobile, contro il quale i pesci urtano e restano imprigionati (bertuello, tonnara e tonnarella, vollaro, mugginara, tramaglio, ecc.); r. a trazione verticale (rete quadra, bilancia, trabucco, saltarello, ecc.), tesa orizzontalmente, calata e sollevata con congegni varî. Tra le espressioni più usuali che si riferiscono alla pratica della caccia e della pesca con la rete: tendere, gettare, calare la r. o le r. (anche in senso fig., tendere insidie, tranelli, raggiri); incappare, cadere nella r. o nelle r., e essere preso nella r. o alla r. (anche fig., cadere in un’insidia, farsi raggirare). In senso fig., letter., rete d’amore, r. amorosa, o assol. rete, la forza di seduzione, l’attrattiva dell’amore: Amor fra l’erbe una leggiadra rete D’oro e di perle tese sott’un ramo (Petrarca); quel bel volto Ch’all’amorose r. il tenea involto (Ariosto). b. Tessuto a maglie (chiamato anche retino o modano) che presenta una particolare struttura di trama e di ordito, usato per tende e cortinaggi, veli, zanzariere. c. Rete o retina per capelli, piccola rete usata, nel passato, nell’acconciatura femminile, per tenere composta la capigliatura, spesso ornata di perle e gemme; o anche portata in casa, spec. durante la notte, per fissare e non fare scomporre la pettinatura, da donne e anche da uomini (ma oggi molto raramente); o usata dai parrucchieri per tenere fermi i capelli durante l’asciugatura sotto il casco. d. Borsa di rete, o assol. anche rete e reticella, borsa o sacca di rete usata per portarvi la spesa e altri oggetti. e. In varî sport, struttura a maglia di diversa forma e funzione, come elemento costitutivo degli impianti o dell’attrezzatura per il gioco. Nel gioco del calcio, la robusta maglia di corda fissata ai montanti, alla traversa e al terreno dietro e lateralmente alla porta, tenuta sufficientemente tesa da sostegni metallici, in modo da non disturbare il portiere e da trattenere il pallone: tirare in r. (o a r.), lo stesso che tirare in porta; per estens., come sinon. di gol: fare rete, fare gol, segnare un punto; vittoria per due reti a zero; rete!, esclamazione con cui si annuncia il punto segnato da una squadra; r. (o gol o punto) della bandiera, l’unico punto che venga segnato in una partita dal contendente sconfitto con largo punteggio passivo. Nella pallacanestro, la maglia di corda, lunga 40 cm, sospesa agli anelli del canestro che frena la caduta a terra della palla, per evidenziare e dimostrare l’avvenuta marcatura. Nella pallavolo, la maglia di corda tesa a metà campo, per dividere il terreno di gara in due quadrati uguali; misura 1 m di altezza e 9,50 m di lunghezza. Nel tennis, la maglia di corda fitta, posta a metà campo, che non deve consentire il passaggio della palla: la sua altezza al centro è 0,914 m e dev’essere fissata a due paletti alti 1,07 m e distanti l’uno dall’altro 12,80 m; nel gioco del tennis il termine rete si usa anche come equivalente dall’ingl. net per indicare un punto di servizio non valido per aver sfiorato la rete. Nel tennis da tavolo, la maglia di filo, per lo più sintetico, delimitata nella parte superiore da una striscia bianca (posta a 15,25 cm dalla superficie di gioco), che divide il tavolo in due campi uguali ed è trattenuta da due asticelle di metallo le quali, fissate al tavolo per mezzo di morsetti, devono sporgere dal tavolo stesso 15,25 cm. f. R. di bompresso, nell’attrezzatura navale, rete triangolare disposta al di sotto dell’albero di bompresso per raccogliere i fiocchi quando si ammainano, e per una maggiore sicurezza dei marinai che li manovrano. R. da sbarco, robusta e ampia rete di corda, disposta verticalmente fuori bordo di una nave militare per agevolare la celere discesa di truppe sui mezzi anfibî da sbarco in sosta sottobordo; per r. giapponese, v. giapponese, n. 3. g. R. mimetiche, reti a larga maglia, guarnite di erba, foglie o anche ritagli di stoffa colorata, che servono a mascherare carreggi, automezzi, artiglierie, ecc., durante le operazioni di guerra; nel corso della seconda guerra mondiale furono largamente usate piccole reti mimetiche da adattarsi all’elmetto, guarnite con erba, ramoscelli, piccole fronde. h. R. dell’aerostato (anche r. di sospensione), insieme di funi intrecciate e legate tra loro in modo da costituire una specie di rete atta a contenere l’involucro dell’aerostato e a sostenere la navicella, i carichi, ecc. i. R. metallica, rete di fili metallici (acciaio zincato o piombato, zinco, rame, ottone), con maglie di varia forma e grandezza (da pochi millimetri a qualche centimetro: quelle a maglie molto fitte sono chiamate tele metalliche), usate per vagli, filtri e altri piccoli attrezzi e utensili, per sostegno (come le r. per letti), per recinzione e riparo, per protezione (r. di protezione per scarpate, per ascensori, per montacarichi, per terrazze, ecc.), per manufatti in cemento o vetro retinato, e, in guerra, come sbarramento di accessi di porti e di stretti o canali contro mezzi e armi navali, spec. subacquei (r. antisommergibili, r. parasiluri; r. da ostruzioni, r. esplosive, munite di torpedini). 2. estens. e fig. Elemento o complesso di elementi simile per struttura e per funzioni a una rete di fili intrecciati: la r. del maiale, l’omento del maiale in cui si avvolgono i fegatelli per cuocerli allo spiedo o in padella (fegatelli con la r.); rete dell’astrolabio, la parte costitutiva dell’astrolabio in forma di disco traforato. Con usi e sign. specifici, in varie scienze e tecniche, intreccio di linee o di elementi lineari, materiali o ideali, che si intersecano più o meno regolarmente, formando per lo più maglie o spazî vuoti, come i fili di una rete. a. In biologia, intreccio di vasi o di nervi sottili: rete mirabile, l’insieme degli esili tronchi venosi o arteriosi che, nei glomeruli renali dei vertebrati, nella membrana coroidea dell’occhio dei ruminanti, nella parete della vescica natatoria di molti pesci, derivano da una vena o da un’arteria e che, intrecciandosi tra loro, confluiscono in una vena o in un’arteria; rete testis, espressione latina che indica la rete dei sottili tubuli che, nel testicolo dei mammiferi, s’interpone fra i tubuli seminiferi e i condotti afferenti da cui lo sperma è convogliato nel dotto dell’epididimo. Per la r. neurale, o più esattamente neuronale, in biofisica, e per estens. in informatica, v. neuronale. b. Nella pratica delle arti figurative, reticolato regolare, di solito a maglie quadrate, che si sovrappone a un disegno nell’intento di riprodurlo in dimensioni uguali, maggiori o minori (v. quadrettatura); tirare la r., retare un disegno, cioè tracciare su di esso l’anzidetto reticolato. c. In matematica applicata, schema grafico utilizzato nelle tecniche reticolari (v. reticolare1, n. 3). d. R. geodetica (o trigonometrica o topografica), insieme dei triangoli (piani o geodetici) che costituiscono una triangolazione. e. R. idrografica, l’insieme dei corsi d’acqua che solcano un territorio diramandosi; analogam., r. filo-tranviaria, r. stradale o viaria, r. ferroviaria (per queste ultime v. anche strada e ferrovia); r. aerea, l’insieme delle linee di comunicazione aerea, su una regione, una nazione, un continente, ecc.; r. di distribuzione, dell’acqua potabile e del gas, il complesso delle tubazioni (comprese anche le apparecchiature necessarie per il funzionamento) che, dal serbatoio di un acquedotto nel caso dell’acqua, dal gasometro nel caso del gas di città, dalla stazione di partenza nel caso del gas metano, si diramano nelle varie direzioni fino a raggiungere i punti di utilizzazione; è chiamato rete (più propriam. r. interna) anche l’insieme delle tubazioni che, nell’interno degli edifici, provvede alla distribuzione dell’acqua o del gas dalla bocca di presa fino ai singoli rubinetti di erogazione. f. In elettrotecnica ed elettronica, struttura costituita da più circuiti che hanno dei punti in comune, detti nodi; i tratti di rete che sono compresi tra due nodi consecutivi (in ognuno dei quali possono essere presenti resistori, condensatori, induttori e generatori) sono identificabili come bipoli e si chiamano rami della rete; quest’ultima si chiama rete passiva oppure rete attiva a seconda che in essa non siano presenti oppure siano presenti generatori di forza elettromotrice; ciascuno dei percorsi chiusi, cioè dei circuiti (ancorché l’intensità di corrente sia di norma diversa da ramo a ramo), identificabili in essa si chiama maglia della rete. Teoria delle r., l’insieme dei teoremi e dei metodi di calcolo che permettono di stabilire relazioni tra le grandezze elettriche (tensioni fra coppie di nodi, e intensità delle correnti che scorrono nei singoli rami) di reti comunque complicate: quando tali relazioni sono tutte equazioni lineari si parla di r. lineari. Negli impianti elettrici, è detto rete l’insieme delle apparecchiature (trasformatori, interruttori, ecc.) e delle linee installate per il trasporto (r. di trasporto o di trasmissione) e la distribuzione (r. di distribuzione) dell’energia elettrica; con sign. specifico, tensione di rete, frequenza di rete, i valori di funzionamento della tensione e, rispettivam., della frequenza per una linea o più linee fra loro interconnesse. g. Nelle telecomunicazioni, complesso di apparecchi, linee, circuiti e altri impianti, per mezzo del quale viene svolto il servizio: r. telegrafica, radiotelegrafica; r. telefonica, ripartita in r. urbana, settoriale, distrettuale, compartimentale; r. televisiva, e r. statali o pubbliche, r. private o commerciali (per queste v. anche network); prendere, vedere la prima r. nazionale, una r. locale, collegarsi con esse. h. In informatica, r. di calcolatori (o di elaboratori o di computer), o r. informatica, sistema di interconnessioni fra calcolatori che può essere realizzato con appositi cavi, resistivi o a fibre ottiche, oppure per mezzo delle normali reti telefoniche o via satellite, e che permette lo scambio di messaggi tra utenti (posta elettronica), la trasmissione di dati o programmi e, in alcuni casi, l’accesso remoto (ossia a distanza) a sistemi di calcolo nonché la gestione contemporanea di risorse distribuite (ossia collocate in luoghi diversi), v. anche Internet (in questo sign. anche assol.: ho scaricato un video dalla r.). A seconda dell’estensione geografica si distinguono diversi tipi di rete: r. locale, quella che connette le risorse di uno stesso centro o sistema di calcolo, secondo diversi schemi di collegamento; r. metropolitana, che si estende all’interno della città; r. geografica, che si estende oltre i limiti sopra indicati. i. Insieme di persone o cose il cui collegamento consente di svolgere compiti di collaborazione, cooperazione o osservazione, volti a un medesimo fine: casa editrice che dispone di una efficiente r. di agenti e di produttori; la r. degli informatori al servizio del regime; r. di osservatorî meteorologici. Analogam., r. di avvistamento, complesso di posti di osservazione, collegati tra loro, per la ricerca e l’individuazione, oggi generalmente fatte mediante radar, di aeromobili, spec. di eventuali aeromobili nemici incursori. ◆ Dim. retina, e retino m. (anche con usi partic., v. le rispettive voci), reticèlla (anche con usi partic., v. la voce), reticina, e reticino m., non com. retìcola; accr. retóne m., raro.

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