Pròva

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prova


pròva (ant. pruòva) s. f. [deverbale di provare; ma un lat. proba è già documentato in età tarda e medievale]. – 1. Atto, o serie di atti, operazione, procedimento, aventi lo scopo di conoscere, verificare, dimostrare le qualità, le caratteristiche, la rispondenza a determinati requisiti di qualcosa, o anche le doti, le attitudini di una persona, o ancora la veridicità di un’informazione, la probabilità di un fatto e sim.: fare la p. (se non ci credi, facciamo la p.; fare la p. per verificare la solidità di un oggetto, il funzionamento di una macchina, ecc.); sottoporre a una p., a una serie di prove; mettere qualcuno alla p. (non com. a prova), per conoscerne le attitudini, le capacità (per altri sign. della locuz., v. oltre); assumere, prendere un lavorante in p., per sperimentare le sue capacità professionali; periodo di prova, periodo di tirocinio compiuto dal prestatore d’opera prima di essere assunto dall’imprenditore con regolare contratto; analogam., prendere, dare in prova un oggetto, prenderlo senza impegno d’acquisto allo scopo di sperimentarne il buon funzionamento; banco di prova, in senso proprio e fig. (v. banco, n. 2 d). In partic.: a. L’atto di indossare, o di far indossare ad altri, un abito, o un altro capo di abbigliamento, allo scopo di verificarne la giusta misura, l’esatta confezione e sim.: mettere in prova un soprabito; il vestito è pronto per la p.; andare dalla sarta per la prima, per la seconda, per l’ultima prova. b. Nel linguaggio teatrale e dello spettacolo, saggio di esecuzione effettuato generalm. in privato al fine di addestrarsi alla rappresentazione che si dovrà dare in pubblico: le p. di una commedia, di un’opera lirica, di un concerto, di una rivista; assistere alle p. di un varietà televisivo; p. generale, l’ultima prima della rappresentazione, e quindi la più completa e accurata; per estens., saggio preparatorio di altre esibizioni: le p. di una sfilata in costume; prove di una gara automobilistica, prima della corsa vera e propria (particolarm. importanti le p. ufficiali o p. di qualificazione, gare contro il tempo disputate dai piloti nel giorno precedente lo svolgimento di un Gran Premio, e che servono a determinare, in base alla graduatoria dei tempi ottenuti dalle autovetture sulla distanza di un giro del circuito, la loro posizione sulla griglia di partenza del Gran Premio). c. Frequente, con senso di superl. iperb., la locuz. agg. a tutta p., di persona sulle cui qualità si può fare totale affidamento e, per estens., delle qualità stesse (è un galantuomo a tutta p.; lealtà, onestà a tutta p.); a p. di bomba, di ciò che è così solido e resistente da reggere ad attacchi anche violenti (cassaforte a p. di bomba; in senso fig.: la nostra è un’amicizia a p. di bomba); per estens., seguito da altre specificazioni, allarme a p. di ladro; ha uno stomaco a p. di veleno. d. Nella tecnica, con sign. specifico, l’operazione mediante la quale si verificano le caratteristiche di un dispositivo, di una macchina, di un impianto, di una struttura, di un materiale, ecc., in ordine al suo funzionamento o alla sua resistenza: prove di laboratorio, preliminari all’impiego effettivo nelle condizioni previste; prove su modelli, su prototipi; p. di omologazione, p. di collaudo; prove su strada, i collaudi a cui è sottoposta (in genere a cura di riviste specializzate) una vettura di recente produzione per saggiarne le qualità e per verificare se le sue caratteristiche corrispondono a quelle dichiarate dal costruttore. Nelle costruzioni civili: prove di carico su strutture (facenti parte di opere già costruite), quelle che si eseguono, in genere per collaudo, sia in corso sia a fine d’opera, verificando con appositi strumenti la risposta delle strutture (trave, solaio, ponte, ecc.) alle sollecitazioni indotte da un opportuno carico ad esse applicato; p. fisiche e chimiche, sulle strutture o su saggi prelevati dalle strutture stesse; p. di carico su modelli, di dimensioni uguali a quelle della struttura da provare o in scala ridotta, effettuate in laboratorio o in officina e spinte in genere fino alla rottura del modello; ecc. Nelle costruzioni elettriche: p. di isolamento, per accertare la capacità di tenuta del sistema isolante alle sovratensioni; p. meccaniche, nelle macchine rotanti, per verificare la resistenza meccanica del rotore quando è fatto girare a velocità superiore a quella nominale; p. di rendimento, per misurare la potenza resa in rapporto alla potenza assorbita (rendimento effettivo), o la potenza perduta in particolari condizioni di funzionamento (rendimento convenzionale); p. di riscaldamento, per verificare che la sovratemperatura rispetto all’ambiente non superi i valori massimi ammessi; ecc. Nelle costruzioni navali, prove di consumo, che servono a determinare il consumo orario di combustibile, lubrificante e acqua alle varie velocità della nave; prova di stabilità, per determinare l’esatta posizione del centro di gravità della nave, eseguita in acque tranquille (per es., in bacino) spostando pesi e misurando, con opportuni strumenti, le conseguenti inclinazioni; prove di velocità; ecc. Nelle costruzioni aeronautiche, p. statiche, destinate a riprodurre, mediante l’applicazione di carichi statici (pesi, martinetti idraulici, ecc.), le sollecitazioni di parti dell’aeromobile o dell’intero aeromobile in volo di regime, durante le manovre, nel volo in aria agitata, nell’atterraggio, ecc.; p. dinamiche, destinate a riprodurre le sollecitazioni dinamiche, mediante l’applicazione di carichi impulsivi o variabili nel tempo in modo opportuno (masse eccentriche rotanti con velocità regolabile); prove di volo, cui viene sottoposto un aeromobile allo scopo di determinarne le caratteristiche e le qualità; ecc. Nella tecnologia dei materiali, prove sui materiali, naturali o artificiali, eseguite (in base a determinati standard fissati da una normativa internazionale) per stabilirne le caratteristiche di resistenza e di lavorabilità, al fine di garantire l’efficienza, la durata e la stabilità della costruzione, dell’organo o della macchina di cui i materiali stessi diventano parte: p. meccaniche, quelle nelle quali si sottopone la provetta (o provino), confezionata con un campione (o saggio) del materiale, a una determinata sollecitazione (si hanno quindi p. di trazione, p. di compressione, p. di flessione, p. di taglio, che possono essere a loro volta p. statiche o p. dinamiche a seconda che le sollecitazioni aumentino lentamente nel tempo oppure abbiano carattere istantaneo o ciclico); prove di fatica (v. fatica, n. 6 c); p. tecnologiche, eseguite per verificare se il materiale è idoneo a una data lavorazione (per es., per i metalli, p. di colabilità, per stabilire la fluidità del metallo fuso; p. di imbutitura, relativa alla lavorabilità per imbutitura; p. di piegamento, che riguarda la lavorabilità per stampaggio; p. di saldabilità, ecc.); p. distruttive, le prove che, come quelle meccaniche sopra menzionate, terminano con la rottura della provetta; p. non distruttive, i controlli effettuati sul materiale, allo stato di prodotto finito o semilavorato, per verificarne l’omogeneità e la composizione e per rilevarne difetti interni, senza alterarlo o danneggiarlo (p. radiografiche, con radiazioni X o gamma, spec. per controllare saldature; p. con ultrasuoni, che rivelano eventuali difetti in un pezzo mediante la riflessione o trasmissione di ultrasuoni da parte di esso; ecc.). Camera di prova, porzione del condotto di una galleria aerodinamica (o del vento: v. galleria, n. 3), dove sono disposti il modello in prova e gli apparecchi di misurazione. Nel linguaggio milit., locali alla p., ben protetti da possibili offese (v. locale2). A p. d’errore, qualifica di impianti e dispositivi dotati di particolari accorgimenti che ne impediscono un errato funzionamento, in genere per l’intervento di congegni elettrici o elettronici che bloccano o modificano il funzionamento in presenza di condizioni anomale. Metodo a prova ed errore, espressione usata in varie scienze (psicologia del comportamento, etologia, cibernetica, teoria dei sistemi, ecc.), e anche nella tecnica, per indicare il criterio che guida il comportamento di una persona, di un animale o di una macchina (dispositivo, ecc.) che, nel perseguire un particolare obiettivo, compiono diversi tentativi, anche casuali, e si correggono in base agli errori commessi; apprendimento per prova ed errore, in etologia, l’apprendimento del comportamento adatto a ottenere un determinato scopo attraverso l’eliminazione progressiva dei comportamenti non coronati da successo e il rinforzo di quelli che ottengono successo. e. In medicina, esperimento, ricerca, manovra, esercizio fisico, ecc. tendente a evidenziare eventuali stati di manifesta o latente insufficienza funzionale di un organo o apparato: p. emogeniche (v. emogenico); p. di carico o da carico (v. carico2, n. 4); p. di funzionalità epatica; p. dello sforzo. f. In matematica, procedimento che serve a verificare l’esattezza di un’operazione, come, per es., la p. del nove (v. nove); meno com. con il sign. di dimostrazione (dovuto a un calco dell’ingl. proof). g. Con sign. più concreti: p. di conio, in numismatica, moneta battuta in prova, senza poi essere posta in circolazione, con il conio preparato per l’emissione di nuove monete, spesso in metallo più nobile di quello usato per la coniazione effettiva (se poi questa per ragioni varie non ha più esecuzione, la prova di conio viene a essere l’esemplare unico di una data specie di monete). Nelle arti grafiche, p. di stampa, sinon. di bozza di stampa; p. d’artista (o d’autore), esemplare di un’incisione, litografia, ecc., stampato prima d’iniziare la tiratura convenuta, e controllato dall’autore; p. di saggio, stampa di un’incisione, litografia, ecc., effettuata per cercare le condizioni migliori di tiratura; p. di «stato», nel processo di elaborazione di un’incisione, la prova di stampa che un autore esegue dei diversi «stati» dell’opera per rendersi conto dell’effetto raggiunto, per aggiungere particolari o modifiche necessarie allo «stato» definitivo dell’opera; prove ante litteram (o avanti lettera), le stampe eseguite a incisione compiuta ma prima dell’apposizione della firma dell’autore o di altre incisioni (v. anche lettera, n. 2 a). 2. Con sign. più generico, conoscenza di qualcosa acquisita per esperienza diretta: ho fatto spesso la p. del suo egoismo; il mondo è pieno di tristi, e lo so per prova (Mazzini). 3. Tentativo: una p. non ti costa nulla; riuscire alla prima p.; alla seconda p. ha fallito; ritentare la prova. Non com., fare p. di, fare l’atto, il gesto, la mossa: fare p. di andarsene, di entrare, di uscire; ant., tentare: con un piè solo aveano da venire gli altri pastori, e far prova di levarlo da quella fossa e porvisi lui (Sannazzaro). Ant., essere in p. di, essere in procinto: L’alma ... in p. stassi D’abandonarmi (Bembo). 4. a. Comportamento, azione, situazione cui una persona si sottopone volontariamente o cui è sottoposta dalle circostanze, e che serve a dimostrare se la persona stessa possiede o no determinate qualità, capacità o attitudini: bisogna vederlo alla p.; alla p. dei fatti si è rivelato migliore di quanto pensassi; mettere qualcuno alla p., o a prova (anche con riferimento a qualità astratte: mettere a dura p. la pazienza, la sopportazione, la resistenza e sim. di una persona); superare, vincere la p.; p. del fuoco, anticam., uno dei giudizi di Dio (v. fuoco, n. 1 a), attualmente la prima esperienza di combattimento di un soldato, e nel linguaggio corrente, in senso fig., occasione, generalm. rischiosa, di dimostrare le proprie capacità e il proprio valore (quest’esame sarà per me la p. del fuoco). Prov. (non com.), alla p. si scortica l’asino, al cimento si conosce la natura di una persona. b. Con sign. specifico, ognuno dei singoli saggi (compiti scritti, interrogazioni, ecc.) che costituiscono un esame scolastico, un esame di concorso e sim.: essere, non essere ammesso alla p. d’esame; p. scritte, p. orali; p. grafiche; gli esami iniziano con la p. d’italiano. c. Dimostrazione, saggio: dare buona, cattiva p. di sé; dare p. di, manifestare una qualità, una capacità, esprimere un sentimento, in modo efficace ed evidente: dare p. di coraggio, di sangue freddo, di lealtà; mi ha dato una grande p. di affetto, di amicizia, di fiducia; è la più bella p. d’amore che tu potessi darmi; dare prova di forza, dimostrare la propria forza fisica, la propria tenacia o forza morale, e in qualche caso (anche riferito a gruppi) mostrarsi decisi a non cedere, a resistere a ogni costo. In partic., dimostrazione di particolari attitudini o abilità, esibizione: fare le prime p. in un’arte, in una disciplina; il colonnato di piazza S. Pietro rappresenta una delle p. più felici del Bernini architetto. d. Competizione in cui si cimentano le proprie forze e capacità o abilità contro uno o più avversarî, e in partic. gara sportiva: vincere la p. del disco, del salto in alto; grandi p., le più grandi esibizioni automobilistiche regolamentate e fissate come tali nel calendario internazionale (il Gran Premio d’Europa, di Germania, di Gran Bretagna, d’Italia, ecc.). Di uso letter. la locuz. avv. a prova, a gara: ciascun dentro a pruova si ricorse (Dante); a prova Vien fuor la femminetta a côr dell’acqua Della novella piova (Leopardi). e. Circostanza particolarmente difficile o dolorosa che si può incontrare nella vita: dovette affrontare amare p.; era ben lontano dal prevedere quali p. lo attendessero; è stata una dura p. per lui; non ha resistito, non ha retto alla p. delle difficoltà; l’ora della p. viene per tutti. 5. a. Argomento, testimonianza, documento atti a dimostrare la verità di un’affermazione o la realtà di un fatto: p. evidente, lampante; p. debole, forte, decisiva; p. contraria o in contrario, che confuta una data affermazione (spec. nella locuz. fino a p. contraria, spesso usata anche in senso iron.: fino a p. contraria a casa mia posso fare ciò che voglio); addurre, allegare delle p.; fornire le p. di un’asserzione; le p. dell’esistenza di Dio, dell’immortalità dell’anima. Con sign. specifico, in diritto, dimostrazione dell’esistenza di un fatto giuridico: p. documentale, costituita da documenti (essenzialmente atti pubblici o scritture private); p. legale, nel processo civile, prova la cui attendibilità non è rimessa alla valutazione del giudice, ma è direttamente determinata dalla legge; p. testimoniale, quella fornita in giudizio da terzi; p. contraria, quella che tende a inficiare prove fornite dalla controparte o nascenti da presunzioni di legge; le p. della sua colpevolezza sono inconfutabili; non si può accusare una persona senza essere in possesso delle p.; è un indizio che ha bisogno di p. più convincenti; imputato assolto «per insufficienza di prove» (formula del vecchio codice penale, ma ancora com. nel linguaggio corrente). Per p. della paraffina, v. paraffina, nel sign. 3. P. di nobiltà, dimostrazione della legittima appartenenza a famiglia nobile, costituita da titoli e documenti (p. letterale) o da deposizioni di testimonî giurati (p. testimoniale). Nel diritto marittimo, prova di fortuna, dichiarazione rilasciata dal capitano di un mercantile, per attestare che una determinata avaria del carico o della nave fu causata da forza maggiore. b. Con sign. più generico, atto, fatto o comportamento validi a rivelare determinate qualità o inclinazioni o realtà in chi li compie: questa è una nuova p. della sua doppiezza; quest’errore è una chiara p. della sua mancanza di cultura.

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