Proiettare

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proiettare


v. tr. [dal lat. tardo proiectare, der. di proiectus, part. pass. di proicĕre «gettare avanti», comp. di pro-1 e iacĕre «gettare»; cfr. progettare] (io proiètto, ecc.). – 1. Gettare, lanciare, spingere fuori o avanti con forza; scagliare: nell’incidente il pilota fu proiettato fuori dall’automobile in corsa; la violenza dell’esplosione proiettò a grande distanza le lamiere dell’aereo; una meteora proiettata nello spazio; è come parlare con esseri di un altro tempo proiettati dagli astri (Piovene); il vulcano continua a p. lapilli; anche fig., protendere lontano nel tempo: p. le proprie speranze verso l’avvenire; e rifl.: proiettarsi con la fantasia nel futuro. 2. Emettere un fascio di luce: fari che proiettano una luce abbagliante; gli proiettò sul volto la luce della torcia; il sole proietta i suoi raggi diritti o obliqui secondo il luogo e la stagione; p. ombra, gettare la propria ombra sopra una superficie, detto d’un corpo che sia interposto tra questa e la sorgente luminosa: l’ombra proiettata dal campanile sulla piazza; anche rifl.: durante l’eclissi lunare l’ombra della Terra si proietta sulla Luna. 3. Riprodurre su uno schermo una diapositiva o un fotogramma per mezzo di un proiettore: p. delle diapositive. In partic., fare la proiezione di un film: p. una pellicola; guarda se proiettano ancora quel film. Analogam., p. un fascio di onde sonore, di radioonde, e sim. 4. In matematica, p. una figura geometrica, eseguirne una proiezione (v.). 5. In psicanalisi, trasferire all’esterno impulsi, sentimenti, stati interiori che il soggetto rifiuta o non riconosce, localizzandoli in altre persone o cose. Nel linguaggio com.: ha proiettato le proprie ambizioni frustrate sulla figlia; proietta sul direttore l’immagine di suo padre. ◆ Part. pass. proiettato, adoperato nel linguaggio medico nell’espressione dolore proiettato, per indicare una sensazione dolorosa percepita in una zona corporea distante dalla parte malata; è sinon. di dolore riferito (v. riferire2).