Procèsso

Vocabolario on line

processo


procèsso s. m. [dal lat. processus -us, propr. «avanzamento, progresso», der. di procedĕre «procedere»; il sign. giuridico è del lat. mediev. (ellissi di processus iudici «svolgimento del giudizio»); già classico invece il sign. anatomico (n. 7), equivalente del gr. ἀπόϕυσις]. – 1. a. ant. o letter. Genericam., svolgimento, sviluppo successivo, proseguimento: nel p. della trattazione; nel p. della sua vita; il p. dei fatti, della guerra; E sì com’uom che suo parlar non spezza, Continüò così [Beatrice] ’l processo santo (Dante), lo svolgimento del suo santo discorso; in partic., il trascorrere, l’andare del tempo: aveva [Roma] nel p. del vivere suo fatte nuove leggi (Machiavelli), nel corso della sua storia; in p., in seguito, successivamente: tutti furono privilegiati di singulare segno di santità, sì come in p. si dichiarerà (Fior. di s. Franc.). b. Con sign. attuale, ogni successione di fenomeni che presenti una certa unità o si svolga in modo omogeneo e regolare, e in genere ogni aspetto della realtà in quanto sia l’espressione di un divenire: p. storico; p. formativo o di formazione; il suo lavoro si è svolto in più di trent’anni di attività continua, martellante, instancabile, prodigiosa, in un p. costante d’affinamento e d’approfondimento del proprio mestiere (Giovanni Macchia); affrettare, accelerare, rallentare il p. di maturazione, di invecchiamento, ecc.; p. psichico, serie di fenomeni psichici aventi una certa unità o regolarità o un certo ordine; p. spirituale, p. mentale; subire un p. di involuzione; p. patologico, o morboso, sequenza di fatti e sintomi patologici, intimamente correlati tra loro, in un organismo (analogam., p. infiammatorio, p. suppurativo, p. degenerativo, ecc.; p. espansivo: v. espansivo, n. 1). In economia, p. di capitalizzazione, trasformazione del risparmio in capitale (v. capitalizzazione). In psicanalisi, p. primario e p. secondario, i due tipi di funzionamento psichico che guidano rispettivam. l’inconscio e i sistemi preconscio e conscio, e che si differenziano per il fatto che il primo è regolato dal principio del piacere mentre il secondo è regolato dal principio di realtà (v. principio, n. 3 d), e opera cioè mediante un comportamento adattativo. In termodinamica, p. termodinamico (o semplicem. processo), il cambiamento (o trasformazione) che un sistema subisce nel passare da uno stato iniziale a uno stato finale: p. irreversibile, p. reversibile; in partic., termodinamica dei p., la branca della termodinamica che si occupa della descrizione dei processi (in genere, irreversibili) riferendosi non solo alla trasformazione complessiva subìta dal sistema nel passaggio dallo stato iniziale allo stato finale, ma anche all’evoluzione temporale del sistema e delle variabili che lo caratterizzano nel corso del processo stesso. c. P. aleatorio o stocastico, fenomeno la cui evoluzione temporale dipende da fattori casuali o nei quali è presente una componente accidentale; con lo stesso termine, nella teoria delle probabilità, si indicano i modelli matematici impiegati per analizzare lo sviluppo temporale di tali fenomeni, rappresentati in termini di una famiglia di variabili aleatorie collegate tra loro da relazioni probabilistiche. 2. a. Modo di procedere, metodo seguito per raggiungere un determinato scopo (cfr. il sign. affine di procedimento): si arriva alla soluzione con un p. logico semplicissimo. b. Con sign. più concr., operazione o serie di operazioni con cui si ottiene o si purifica una sostanza, oppure si sottopone qualcosa a un determinato trattamento: p. di estrazione, di fabbricazione; p. chimico; p. siderurgico; p. elettrolitico; p. di decantazione; p. di solidificazione; il p. con cui gli antichi estraevano la porpora dai murici; p. industriale, p. di laboratorio, secondo che sia applicabile su scala industriale o su scala più ristretta, in laboratorio; p. di stampa, i varî sistemi della tecnica industriale grafica; p. fotomeccanici, procedimenti che permettono la riproduzione di un positivo fotografico in una qualsiasi arte grafica. Nella tecnica, molti processi sono indicati col nome dell’inventore (per es., p. Bessemer, per la produzione dell’acciaio), o della società che ne ha il brevetto o che lo ha per prima realizzato (per es., p. Solvay, per la produzione del carbonato sodico), o in base ad alcune delle modalità caratteristiche del suo funzionamento: p. continuo o discontinuo; p. a secco o a umido. Per il calcolatore di processo, v. calcolatore. 3. non com. Modo di procedere, di comportarsi, di agire; contegno, condotta: Peccavi; Domine, miserere mei, Delle mie colpe e de’ p. miei (Pulci); tu sei e sarai sempre così: l’intrigo, la falsità ... è il tuo processo (Carducci). 4. a. Nel linguaggio giur., complesso delle attività e delle forme mediante le quali vengono risolte le controversie tra due soggetti da un terzo imparziale e disinteressato (il giudice), oltre che dotato del potere effettivo di imporre con autorità alle parti l’accettazione della sua sentenza: la storia del diritto ha progressivamente formalizzato e legalizzato la dinamica del processo fino a farne il momento emblematico e riassuntivo dell’intera esperienza giuridica: p. civile, penale, amministrativo, secondo la natura della controversia; p. di cognizione, di esecuzione; fare, celebrare, istruire, aprire, chiudere un p.; essere, mettere, mandare sotto p., essere sottoposto, o sottoporre qualcuno, a un procedimento penale. In partic., p. accusatorio, forma di processo penale marcatamente garantista, tipico degli ordinamenti anglosassoni e introdotto, anche se non integralmente, nell’ordinamento italiano dal nuovo cod. proc. pen. del 1988, caratterizzato dall’assoluta parità di poteri processuali riconosciuti all’accusa e alla difesa; p. inquisitorio, forma di processo penale, tipica degli ordinamenti giuridici dell’Europa continentale, caratterizzata da una spiccata asimmetria tra i poteri processuali della difesa e quelli dell’accusa a vantaggio di quest’ultima, specie nella fase di ricerca delle prove da portare in giudizio. In usi estens. e fig.: non vorrai farmi un p. se ho tardato un po’!; non andrò sotto p. per aver perso il tuo libro, e sim., con riferimento a comportamenti eccessivamente severi e inquisitorî; fare il p. alle intenzioni, voler giudicare una persona non dai fatti obiettivi ma dalle intenzioni che, a ragione o a torto, le si attribuiscono. b. estens. Incartamento processuale: esaminare, studiarsi il processo. c. Nell’uso com., dibattimento pubblico, udienza: assistere a un p.; il p. è rinviato. 5. P. verbale (calco del fr. procès-verbal), documento, compilato normalmente da un pubblico ufficiale, che ha lo scopo di attestare e ricordare fatti e dichiarazioni di varia natura: p. verbale d’una seduta, d’un interrogatorio, d’un incontro internazionale, ecc. V. anche verbale2. 6. Nel linguaggio filosofico (spec. nell’idealismo neohegeliano), termine indicante il divenire, lo svolgersi: il p. dello spirito, del pensiero, dell’Io, della realtà, della storia. 7. In anatomia, nome generico di sporgenze o escrescenze che hanno varia funzione; in partic., nell’apparato scheletrico, indica speciali sporgenze o apofisi cartilaginee o ossee, o anche altre strutture di diversa origine e natura: p. alveolare, p. ciliare, p. linguale, ecc. (v. i singoli agg.). In embriologia, p. cefalico (o meno spesso, prolungamento cefalico), il prolungamento della linea primitiva che, durante la gastrulazione delle uova telolecitiche, si forma in posizione anteriore rispetto al nodo cefalico, man mano che questo si sposta in direzione caudale. ◆ Dim., non com., processino, processétto; spreg. processùcolo; accr. processóne; pegg. processàccio (riferiti per lo più a processo penale).