pòrta1 s. f. [lat. pŏrta, affine a pŏrtus -us «porto3»] (pl. -e; pop. ant. le pòrti). – 1. a. Vano aperto in un muro o altra struttura per crearvi un passaggio costituito da un elemento orizzontale (soglia) posto a livello del pavimento, dall’imbotte, costituito dallo spessore del muro, e dagli stipiti, elementi portanti verticali posti lateralmente, che possono essere sormontati da un’architrave, da un arco o da una piattabanda; anche l’infisso o l’insieme degli infissi, messi in opera nel vano per poterlo aprire e chiudere, composti in genere da un telaio fisso, ed eventuale controtelaio, ricoperti da una mostra e da parti mobili come le ante. In senso generico, intendendo insieme il vano e l’infisso, oppure, indifferentemente, l’uno o l’altro: la p. di un palazzo, della caserma, del convento, della prigione (ma è più com., per indicare la porta principale d’ingresso in edifici di grandi dimensioni, portone); la p. dell’appartamento, del negozio; la p. della stalla, della cantina; la p. di strada, quella d’una casa, che dà sulla via; p. di casa, sia quella che dà sulla strada, sia quella d’ingresso nell’appartamento; p. principale; p. secondaria; p. di servizio, quella riservata ai fornitori o al personale di servizio in alberghi, ristoranti, o anche in appartamenti signorili o di grande superficie; la p. maggiore, le p. laterali, le p. di fianco, d’una chiesa; la p. di fondo, di destra, di sinistra, la p. comune (o assol.