Piòta

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piota


piòta s. f. [lat. plautus (agg.) «piatto», «dai piedi piatti»]. – 1. Pianta del piede, piede: Forte spingava con ambo le piote (Dante); in senso fig., capostipite di una stirpe, di una famiglia: O cara piota mia (Dante, volgendosi a Cacciaguida, suo antenato). La parola, che in queste accezioni appartiene alla lingua ant., vive ancora, talvolta, per suggestione letteraria o in qualche dialetto, in usi per lo più scherz., con il sign. generico di piede o di gamba (per es., nelle locuz. andare a piote, andare a piedi, e essere o stare in piota, stare in gamba), o per indicare piedi grossi: le larghe p. di Malvasone, nella corsa, inzaccheravan di fango cinque passi distante (Bacchelli); talora anche riferito alle zampe di animali: la portinaja ... strappava a lungo la catena del campanello che strillava come un cagnolino a cui qualcuno avesse pestato una p. (Pirandello). 2. a. Ciascuno dei pezzi di cotica erbosa, in forma di mattone, ritagliati dalla superficie di un prato o di altro terreno erboso e usati per rivestire ciglioni, argini o per ricostituire la cotica di un altro prato o per fare tappeti verdi nei giardini. b. Il pane di terra che si lascia attorno alle radici di una pianta da trapiantare. 3. Speciale paletta di legno usata dai giocatori di tzan per intercettare la pallina.