Pilotàggio

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pilotaggio


pilotàggio s. m. [dal fr. pilotage, der. di piloter «pilotare»]. – 1. L’azione, l’attività e la funzione di pilotare, di manovrare cioè una nave, un aeromobile, o anche (meno com.) un veicolo sportivo: p. di un battello, di un aereo, di una nave spaziale, di un’automobile da corsa; scuola, corsi di p.; organi di pilotaggio. In partic.: a. In marina, la direzione, affidata al pilota, delle manovre delle navi in entrata e in uscita dai porti o in tratti di navigazione difficile: obbligo del p. (o del pilota), quando è obbligatorio prendere a bordo il pilota; diritti di p., la tassa che si deve pagare per l’uso del pilota; contratto di p., contratto di lavoro autonomo tra l’armatore della nave e il pilota (o la corporazione dei piloti), affinché questi presti la sua opera, cioè suggerisca la rotta e assista il comandante nella determinazione delle manovre necessarie per seguirla. b. In aeronautica, il complesso delle manovre occorrenti per dirigere un qualsiasi aeromobile (quindi anche aerostati, elicotteri, missili, ecc.), civile o militare, compiute manualmente dal pilota, oppure con sistemi automatici (p. strumentale, p. telecomandato); p. a testa alta, su velivoli militari, tecnica di lettura immediata, con visualizzazione in sovraimpressione sul parabrezza, delle indicazioni degli strumenti di bordo più importanti al fine del controllo di volo, in modo che il pilota possa seguirli senza distogliere lo sguardo dall’obiettivo sotto tiro. Angolo di p., lo stesso che angolo di prua (v. prua). 2. estens. a. In radiotecnica ed elettronica, p. di un amplificatore, di un trasmettitore, l’applicazione a questi circuiti di un segnale proveniente da un circuito pilota (v. pilota, n. 4 b). b. In informatica, circuito di p., circuito da cui sono generati impulsi che comandano il funzionamento di un dispositivo elettromagnetico, per es. una stampante.

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