Pensiero unico

Neologismi (2008)

pensiero unico


loc. s.le m. Omologazione, assenza di differenziazione nell’ambito delle concezioni e delle idee politiche, economiche e sociali. ◆ La sostanziale omologazione dell’alta tecnocrazia delle banche, dei ministeri e della burocrazia di Bruxelles riflette quel «pensiero unico» indicato da più parti come responsabile della stagnazione economica e del fallimento nella lotta alla disoccupazione. (Foglio, 1° maggio 1998, p. 2) • Purtroppo, il federalismo e la devolution somigliano a quegli antibiotici, che alcuni medici più apprensivi delle mamme raccomandano ai pazienti anche quando basterebbe un’aspirina per rimettere in forze il pupo. Il pensiero unico non concede dubbi in proposito. Bisogna prendere la medicina. Senza discutere. (Giuseppe De Tomaso, Gazzetta del Mezzogiorno, 15 settembre 2004, p. 1, Prima pagina) • «Non abbiamo avuto nella nostra storia esempi positivi del pensiero unico nelle università; quando ci sono stati è perché c’era privazione di libertà in tutto il Paese: si sperava che quei tempi bui fossero tramontati. […] I rischi storicamente vengono dai pensieri unici, non dal dialogo o dal confronto». [Francesco Paolo Casavola intervistato da Giovanni Grasso]. (Avvenire, 16 gennaio 2008, p. 3).

Composto dal s. m. pensiero e dall’agg. unico, ricalcando l’espressione fr. pensée unique.

Già attestato nel Corriere della sera del 12 marzo 1995, p. 6, In primo piano (Barbara Stefanelli).

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