Pennàcchio

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pennacchio


pennàcchio s. m. [lat. tardo pinnacŭlum: v. pinnacolo]. – 1. a. Mazzo di penne, variopinte o di uno stesso colore, usate come ornamento negli elmi dei guerrieri antichi, nel cappello di certe divise militari, sui finimenti di cavalli in carrozze di gala, ma anche nei costumi e nell’abbigliamento del passato, in cappelli e acconciature femminili, ecc.: il p. dei bersaglieri, dei carabinieri in alta uniforme; i p. di struzzo e di airone sui cappelli femminili del primo Novecento. b. Per estens., tipo di passamaneria formato da un moletto di lana attorcigliato su fusto metallico, posto nei trasporti funebri ai lati del carro. 2. fig. Oggetto o formazione che nell’aspetto ricorda in qualche modo un pennacchio. In partic.: a. letter. o poet. Chioma espansa di un albero: una mimosa Che fioria la mia casa ai dì d’estate Co’ suoi p. di color di rosa (Pascoli). b. Nel linguaggio com., nuvola di fumo o di vapore che fuoriesce da una ciminiera e sim.: la nave partì lanciando dal fumaiolo alti p. di fumo; il denso p. del vulcano (Fucini). c. In astronomia, p. coronale, ognuno dei getti luminosi di varia lunghezza (anche una decina di diametri solari), visibili a occhio nudo durante le eclissi, che, dipartendosi dalla corona solare, finiscono gradatamente col perdersi nella luce diffusa del cielo. d. In elettrologia, caratteristica luminescenza, di varia forma, che si produce in prossimità degli elettrodi nella scarica elettrica in un gas a pressione normale. e. In architettura, la superficie di raccordo tra la struttura portante di un edificio a pianta poligonale e la calotta di una cupola che lo sovrasta: anticamente, nel 2° millennio a. C. in Oriente e nell’architettura etrusca e romana, veniva costruito mediante progressivo aggetto di filari di pietre o mattoni (p. falso); in seguito vengono usati, dai Romani, nel Medioevo e nel Rinascimento italiano, pennacchi a triangolo sferico, ottenuti con la stessa tecnica costruttiva di una volta a vela, tagliata da un piano orizzontale tangente agli archi verticali su cui è impostata la cupola. 3. Nel linguaggio marin., specie di mostravento in cui la banderuola è sostituita da un mazzo di piume (o da un mazzo di leggera stamigna). 4. In botanica: a. Nome comune dell’infiorescenza maschile con la quale termina il fusto del mais, e con l’aggiunta di aggettivi varî anche di alcune specie del genere erioforo. b. Al plur., pennacchi, altro nome del paleo comune (Brachypodium pinnatum), graminacea con rizoma stolonifero lungamente strisciante che vive in prati aridi e boscaglie di suoli preferibilmente subacidi e poveri di elementi nutritivi. 5. Nell’ippica, adattam. del fr. panache, nella frase fare pennacchio (v. panache). ◆ Dim. pennacchino, pennacchiétto, pennacchiòlo (letter. pennacchiuòlo); accr. pennacchióne.

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