Pelóso

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peloso


pelóso agg. [lat. pilōsus, der. di pilus «pelo»; v. anche piloso]. – 1. a. Di peli, formato di peli: manto p., rivestimento p., l’insieme dei peli che coprono in tutto o in parte la superficie del corpo dell’uomo e di altri mammiferi. b. Più com., che è coperto di pelo abbondante, o che presenta comunque una pelosità più fitta, sia in confronto con altri animali (ove si parli di animali), sia rispetto alla norma o rispetto ad altre parti del corpo che sono invece glabre (quando si parli di persone): un cane con la coda molto p.; un ciuchino, non più grosso d’un can da pastore, pelosissimo e barbuto (E. Cecchi); le orecchie p. e stracche delle mule che ciondolavano fra la folla (Verga); avere il torace p., le spalle p., il dorso delle mani peloso; una donna col mento p., con il labbro superiore p., con le gambe molto p.; e in similitudini: essere p. come un orso, come uno scimmione; prov., donna p. donna virtuosa; gerg., la pelosa, come s. f., il pube femminile. In zoologia, sogliola p., nome comune di una specie di sogliola (v.). c. Per analogia, di tessuti o filati che presentino una fitta peluria: una lana molto p.; una stoffa p.; un maglione peloso. 2. estens. a. Di organo vegetale fornito di peli o coperto di peluria: una foglia p.; pesche con la buccia p.; peloso-ghiandoloso, in botanica, di pianta o di organo forniti di peli ghiandolari. b. ant. o letter. Coperto di vegetazione, con riferimento a zone della superficie terrestre: un’isoletta p.; rocce p. d’arbusti scendono a picco (I. Calvino). 3. In senso fig., proprio di chi mira soltanto al proprio interesse, comportandosi in modo ipocrita e senza scrupoli morali: avere il cuore, lo stomaco p.; in partic., e più com., carità p., carità interessata: ha per questa creatura una carità, una carità ... non dico pelosa, ma una carità molto gelosa, sospettosa, permalosa (Manzoni). ◆ Dim. pelosétto, per lo più in frasi di tono scherzoso.