Passare

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passare


v. intr. e tr. [lat. *passare, der. di passus -us «passo»]. – I. intr. (aus. essere) 1. a. Andare da un punto a un altro attraversando uno spazio o percorrendolo nel senso della lunghezza: p. per la via, per una via; p. per la strada principale, per una scorciatoia; per dove sei passato?; p. per luoghi bui, per una zona poco frequentata; è una strada centrale dove passa molta gente. Anche con riferimento ad animali, veicoli, imbarcazioni e sim.: stormi di uccelli passavano nell’aria; per questo viale passano molte macchine; Passa la nave mia colma d’oblio Per aspro mare (Petrarca). Per estens., con riferimento alle strade stesse: è un viottolo che passa attraverso i campi; questo sentiero passa per il bosco. Anche, attraversare (sempre nel senso della lunghezza) l’interno di un luogo: p. per una galleria, per un tunnel, per un corridoio sotterraneo; spec. con riferimento a cose, a liquidi scorrenti o ad altri fluidi: il cibo passa per l’esofago; l’acqua passa per un condotto di cemento; il gas passa attraverso un tubo; il filo per cui passa la corrente. b. Toccare, attraversare un luogo durante il cammino, cioè in un tratto del proprio percorso: nel viaggio di ritorno, sono passato per Siena; per andare in ufficio, passo di solito per piazza Cavour. Analogam., con riferimento a strade, fiumi e altre cose: la via Aurelia passa per Genova; l’Arno passa per Firenze; monete che passano per molte mani. In senso fig.: ma che razza d’idee ti passano per la mente?; è un pensiero che non mi passa neanche per l’anticamera del cervello; non riflette, e dice tutto ciò che gli passa per la testa. Nella geometria, si dice che una curva, o un piano, o una superficie passa per un punto P se contiene tale punto, cioè se esso giace sulla curva, ecc.; così, dire che una superficie passa per una retta significa che la retta giace per intero sopra la superficie; in senso analogo al precedente, si dice che un gruppo di punti passa per un punto P, quando P fa parte del gruppo. c. Con la prep. tra (o, talvolta, con la locuz. prepositiva in mezzo a), percorrere o attraversare lo spazio che si trova fra i due limiti indicati: il generale passò tra le file di soldati schierati; la processione è passata in mezzo a due fitte ali di popolo; la palla gli passò fra le gambe. Con altro sign., intercorrere, essere in mezzo, soprattutto in senso fig.: un tempo fra loro passavano buoni rapporti; tra i due fatti passa una grande differenza; in modo più fam.: da me a lui ci passa una bella differenza, o assol. ci passa! d. Entrare, o uscire, attraverso un foro, una apertura o altro spazio: siamo passati per l’ingresso principale; probabilmente il ladro è passato per la finestra; c’era una tale folla che si passava a stento. Con riferimento a cose: il filo è troppo grosso e non passa per la cruna dell’ago; sarà difficile che il tavolo passi attraverso la porta; la finestra è chiusa ermeticamente e non ci passa aria; far p. un liquido attraverso un filtro. Con sign. analoghi: il freddo è così intenso che passa attraverso i vestiti; il suono, la voce passava attraverso le pareti. In senso fig.: p. per il rotto della cuffia, riuscire a cavarsela a stento, per puro miracolo; con altro sign., trovarsi ad affrontare: è passato attraverso molte peripezie, molte disavventure. e. Con uso assol. (e con alcuni dei sign. precedenti), per indicare il movimento più che il luogo: p. di corsa; p. uno alla volta, in fila indiana, a due a due; si guardò intorno per vedere se passasse qualcuno; non passava nessuno (fam., non passava un cane, non passava anima viva), s’intende per la via; i corridori passavano a poca distanza l’uno dall’altro; al traguardo, passò lui per primo; vorrei p., se non le dispiace; mi fa p., per favore?; mi scusi se passo avanti io, nel fare strada a qualcuno; sarà più prudente p. al largo; p. inosservato, non essere notato (con riferimento non solo al passaggio ma anche alla semplice presenza di una persona; e fig., di cosa: questo particolare è passato inosservato). Di veicoli: le sbarre del passaggio a livello si abbassarono perché stava per p. un treno; proprio in quel momento passò una macchina e l’urtò col parafango. f. Seguito da prep. varie, che ne determinano di volta in volta il sign.: passavo appunto di lì mentre lui usciva di casa; passava e ripassava davanti alla vetrina del negozio; p. davanti, dietro, di fianco a una persona; mi passò accanto senza vedermi; p. avanti a qualcuno, superarlo in una fila, o nel cammino, nella corsa (e fig., nella carriera), e analogam. p. in testa, superare gli altri, raggiungere il primo posto in una corsa, in una classifica, in una graduatoria; p. sopra un ponte; p. sotto il giogo; non entrerai se non passando sopra il mio corpo (frase usata spesso in tono enfatico o scherz.); fig., passare sopra qualche cosa, non curarsene, non darle importanza, oppure chiudere un occhio, giudicare con indulgenza e perdonare: p. sopra le convenzioni, sopra gli scrupoli; per questa volta, passerò sopra la tua scappatella; passiamoci sopra!, facciamo finta che nulla sia successo e non parliamone più. Di animali: una lepre gli passò davanti a poco più d’un metro; un pipistrello gli passò sopra la testa; e di cose: un vaso, caduto da una finestra, gli passò a pochi centimetri dal naso; il proiettile gli passò fischiando accanto all’orecchio; il tubo passa sotto il pavimento; ne è passata d’acqua sotto i ponti!, modo prov. fig. (è passato del tempo da allora, sono molto mutate le condizioni da allora, e sim.). g. Con sign. particolari: p. oltre, passar via, proseguire senza fermarsi, andare avanti, tirare diritto: passò oltre senza salutare (anche fig.: è un argomento scabroso, e sarà opportuno p. oltre); fece finta di non sentire e passò via; passa via!, o passa là!, scacciando un cane o altro animale. Con lo stesso sign., anche assol.: Non ragioniam di lor, ma guarda e passa (Dante), verso divenuto proverbiale nella forma alterata non ti curar di lor ecc.; in alcuni giochi con le carte, passo, formula usata con vario significato, generalm. nella fase iniziale del gioco (per es., nella dichiarazione del bridge, nel poker). Con valore avverbiale la locuz. fam. e passa, e più, oltre, in espressioni quali dieci euro e passa, un chilometro e passa (v. anche passa2). In senso fig., andare oltre il punto giusto: p. di cottura, di vivande rimaste troppo tempo al fuoco; con riferimento a frutta, carni e sim., aver superato il limite di maturazione o di freschezza, andare a male, guastarsi, solo nel part. pass. (v. passato). 2. Usi estens.: a. Entrare in un luogo: varcati i confini, i barbari passarono nel territorio dell’Impero; se volete p. nel mio ufficio, parleremo con più comodo; far p. un visitatore, un cliente; passi!, entri pure, si accomodi; riuscì a p. senza pagare il biglietto; merce passata in Italia di contrabbando. b. Andare in un luogo o da qualcuno (c’è per lo più l’idea che ci si fermi per breve tempo e che il luogo si trovi lungo il cammino che per altri motivi dobbiamo fare): devo p. un momento in banca; nel ritorno, sono passato dall’avvocato; quando puoi, passa da me, che devo dirti qualcosa; se fai in tempo, passa a sentire come sta; passerò io stesso a prenderti. 3. Spostarsi da un luogo all’altro, trasferirsi in un dato posto, recarsi in un altro luogo per fermarvisi definitivamente o per sostarvi temporaneamente: nel secolo scorso la sua famiglia passò in Francia; da Torino, dopo qualche anno, passò a Milano (o anche, passò a stare, passò ad abitare a Milano); non ha più il negozio qui, è passato da poco in via Rossini; col mese prossimo, passeremo in una stanza più grande; vogliamo p. in salotto a prendere il caffè? Per estens., con riferimento a cose, essere spostate, collocate altrove, o anche spostarsi da un luogo a un altro: il divano è passato nella stanza da letto; dalla conduttura, l’acqua passa nel serbatoio. Fig.: p. al nemico, come disertore o come traditore; p. al partito avversario, aderire a esso abbandonando il proprio. Con altri usi fig.: a. Trasferirsi da una ad altra persona, detto di cose concrete o astratte: è un prodotto che passa direttamente dal produttore al consumatore; la notizia passò di bocca in bocca; alla sua morte, i beni passarono agli eredi; tradizioni che passano di padre in figlio. Anche, essere tramandato, affidato, consegnato: p. ai posteri, p. alla storia, e sim. b. Cambiare di stato, di condizione, di attività e sim.: p. dalla vita alla morte, dalla veglia al sonno, dalla povertà alla ricchezza; passa con molta facilità dal pianto al riso; e col solo compl. di moto a luogo: p. a miglior vita (eufem. per morire); da domani, passo in un altro ufficio; p. nei paracadutisti, p. in cavalleria (anche fig.: v. cavalleria, n. 5 b); per estens.: p. a cresima, a comunione (s’intende la prima); p. a nozze, a (o in) seconde nozze; analogam.: p. ad altra tonalità; p. gradatamente dal piano al forte; p. da un metodo severo a un metodo permissivo. Con riferimento a cose, venire a trovarsi in una situazione diversa da quella di prima: p. in armamento, in disarmo, di una nave; p. in giudicato (v. giudicato1, n. 2 b); frase passata in proverbio, divenuta proverbiale. In partic., subire una trasformazione fisica o chimica: p. dallo stato solido allo stato liquido; p. da metallo a ossido. c. Col solo compl. di moto da luogo, andar via, allontanarsi, uscire e sim. (sempre con uso fig.): mi è passato di mente, l’ho dimenticato; p. di moda, non essere più attuale; passi da me questo calice, parole di Gesù nell’Orto di Getsemani (Matteo 26, 39: «transeat a me calix iste»); p. di vita, di questa vita, o assol. (poet.) passare, morire: consola la tua donna, la qual sempre, poi che tu di questa vita passasti, è stata in lagrime (Boccaccio); in questa forma Passa la bella donna, e par che dorma (T. Tasso). d. Procedere, cambiando argomento: passeremo ora a esaminare un altro aspetto della questione; passando all’argomento principale ...; passiamo ad altro; condotti dal filo della nostra storia, noi passiamo a raccontar gli avvenimenti principali di quella calamità (Manzoni); p. all’ordine del giorno (v. ordine, n. 3 b). 4. Usi fig. più particolari: a. Avanzare, essere promosso: p. di grado; p. capitano, colonnello; p. agli esami; p. con il massimo dei voti; è passato in seconda, in terza, dove c’è anche il senso, più proprio, di trasferirsi da una classe a quella successiva. b. Ottenere l’approvazione: la proposta, la legge è passata. c. Essere considerato buono o discreto, essere ritenuto accettabile, o comunque essere tollerato: non è un capolavoro, ma può p.; avrei preferito una stoffa più resistente ma può p. anche questa; l’epiteto faceva p. il sostantivo (Manzoni, riferendosi all’espressione «bella baggiana» con cui i Bergamaschi avevano definito Lucia); per questa volta, passi!, modo di ammettere, di perdonare. d. Con la prep. per, esser considerato (a ragione o a torto): passa per un uomo molto ricco, è comunemente ritenuto tale; in genere, passa per un galantuomo; non vorrei p. per (o da) ignorante; mi secca p. per (o da) imbecille. 5. a. Con riferimento al tempo, procedere, trascorrere: come passano presto gli anni!; è già passato un mese, e non ha dato ancora sue notizie; non passerà molto tempo, che te ne accorgerai; non passa giorno che non litighino; Passò quel tempo, Enea, verso del Metastasio (Didone abbandonata II, 4), divenuto proverbiale e citato, per lo più scherz., per constatare il mutamento della situazione o delle condizioni rispetto al passato, o con altri sensi analoghi. Sostantivato: col passar del tempo, col passar delle ore, e sim. b. Per estens., di cosa che avviene e dura nel tempo, allontanarsi, cessare, aver fine, non esserci più: il successo passa presto; il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno, saranno eternamente valide (parole di Gesù nel Vangelo di Matteo 24, 35: «caelum et terra transibunt, verba vero mea non praeteribunt»); anche il freddo è passato; passato il carnevale, viene la quaresima; ormai il peggio è passato; Coraggio, il meglio è passato (Ennio Flaiano); ogni pericolo è passato; ciò che è passato non torna più; tutto passa alla fine; Cosa bella mortal passa e non dura (Petrarca); mi è passato il raffreddore, il mal di testa, il dolore alla spalla; ti è passata la paura?; la sbornia non gli è ancora passata; ormai me n’è passata la voglia; farsi p. un capriccio; gli passerà!, riferendosi a persona che è adirata o crucciata. c. non com. Succedere, svolgersi: ecco come passò il fatto; fu domandato da’ doganieri come la cosa fussi passata (P. Fortini); non crediate che con don Abbondio le cose passassero freddamente (Manzoni). 6. tr. a. Attraversare, percorrendo o varcando uno spazio, o andando oltre un determinato limite: al tempo che passaro i Mori D’Africa il mare (Ariosto); p. uno stretto, un canale, riferito a nave; p. il confine; p. le Alpi. In alcuni contesti, attraversare nel senso della larghezza: p. il fiume in barca, a guado, a nuoto; questa stessa accezione ha il verbo nella frase prov. p. il Rubicone che, nell’uso com., ha acquisito il sign. fig. di prender partito, fare un gesto decisivo che impegna a una determinata linea di condotta, come fece Cesare passando il Rubicone contro il volere del senato romano. Con valore causativo e con compl. di persona: p. qualcuno all’altra riva, dall’altra parte del fiume, farlo passare, traghettarlo con barca e sim. b. Percorrere; raro in senso proprio, è com. nelle locuz. p. in rassegna o in rivista, soldati e sim., passar loro davanti percorrendoli con lo sguardo; in senso fig., p. in rassegna, esaminare partitamente: p. in rassegna le varie ipotesi, le varie proposte. c. Attraversare da parte a parte, forare, trafiggere: il proiettile gli passò il polmone; una pallottola gli aveva passato il braccio; fig., le sue parole mi passarono il cuore. d. Con valore causativo, far passare, cioè far entrare e uscire, attraverso un’apertura, un foro o una serie di fori: p. la mano, un oggetto attraverso le sbarre; p. la fune dentro un anello; p. la farina per lo staccio; p. la verdura; p. i legumi, p. le patate, farli filtrare a pressione, dopo lessati, attraverso i fori di un apposito utensile di cucina, in modo da ottenere una pasta omogenea (v. passata, n. 5, e passato, n. 3 c); p. con un filtro, per il filtro, attraverso un colino. e. Far scorrere su una superficie: p. uno straccio sui mobili; p. una mano di tinta sulle pareti; passarsi una mano sulla fronte. Con sign. affine: le passò un braccio attorno alla vita; gli passarono la corda al collo. Nel linguaggio di cucina, p. la carne (o altro) nell’uovo sbattuto, nella farina, nel pangrattato, immergervela perché ne resti avvolta; p. la verdura (o altro) in padella, darle una breve rosolatura in olio o burro. Analogam., in alcune operazioni tecniche o artigianali, trattare con determinate sostanze o soluzioni, in genere per immersione o per via chimica, oggetti per lo più metallici, a scopo protettivo, di rivestimento o di finitura. 7. Spostare, trasferire da un luogo a un altro, o dare ad altra persona: abbiamo passato il malato in infermeria; vorrei p. questo quadro sull’altra parete; all’esame gli hanno passato la copia del compito; p. la palla, il pallone al compagno di gioco (anche assol. passare, effettuare un passaggio); si passavano il fiasco tutt’in giro, bevendone ciascuno un sorso; quando ho finito di leggere il giornale, te lo passo; mi passi il sale?, a tavola; p. una lettera, un documento agli atti, collocare fra i documenti da conservare, nell’apposito inserto; p. agli archivî, lo stesso che archiviare (v.); fig., p. in bella copia, in pulito; p. una proposta ai voti; p. a credito, accreditare. Anche, trasmettere, far conoscere ad altri: p. un’imbasciata; p. la parola d’ordine; p. la voce, trasmettere da persona a persona un comando o un avvertimento. In alcuni contesti, assegnare, provvedere di qualche cosa: p. uno stipendio, un assegno mensile; per il vitto, passa in casa un tanto al mese; ha ottenuto la separazione legale, ma deve p. gli alimenti alla famiglia; fig. scherz., quel che passa il convento, il vitto normale, d’ogni giorno, o in genere quello di cui si dispone. 8. a. Superare, oltrepassare qualcuno (nel cammino, in una gara di corsa): lo raggiunse e lo passò; passò agevolmente a uno a uno tutti gli altri corridori; fig.: mi ha già passato in altezza; passa tutti in bravura; per capacità, passa chiunque altro; di gran lunga passava di bellezza tutte l’altre donne napoletane (Boccaccio). Con compl. di cosa, superare, andare oltre un determinato punto o livello: p. il segno, la misura; la sua sfacciataggine passa ogni limite; i bambini che passano il metro devono pagare il biglietto; la lettera passa il peso, il limite di peso per l’affrancatura normale; superare una determinata età: deve aver già passato la cinquantina. Anche, superare una prova o una serie di prove: p. i quarti di finale, o sim., in gare sportive. b. non com. Tralasciare, omettere: Renzo guardava, esaminava, di fila in fila, di viso in viso, senza passarne uno (Manzoni). c. Affrontare, trovarsi ad affrontare: p. la visita medica, esservi sottoposto; ha passato una dura prova; ho passato una bella paura; p. un guaio, un grosso guaio, correre un serio pericolo, trovarsi in serie difficoltà. Per estens., patire, soffrire: ha passato molti dispiaceri nella vita; ne ha passate tante!; quante me ne ha fatte passare! Col pron. la indeterminato: passarla bella, correre e superare un grosso pericolo; passarla liscia, evitare un danno, sfuggire a una pena meritata. 9. Promuovere: la commissione esaminatrice ha passato tutti i candidati nella sessione di giugno. Approvare: il consiglio d’amministrazione non gli ha voluto p. questa spesa straordinaria. Con la indeterminato, passarla a qualcuno, sorvolare su qualche sua mancanza, perdonargli qualcosa: per una volta te la passo; questa non gliela passo davvero; analogam., non gliene passa una, non gli perdona nulla, non accetta per buono niente di ciò che egli fa o dice, trovando da ridire su tutto. 10. Trascorrere il tempo o un determinato periodo di tempo in qualche luogo, impiegarlo in qualche occupazione: p. le vacanze al mare, in montagna; p. le feste in famiglia; p. il pomeriggio in casa, la serata con gli amici; passa tutto il suo tempo libero occupandosi di giardinaggio; passa molte ore della giornata a guardare la televisione; si gioca, tanto per p. il tempo, per farlo trascorrere; e con riferimento al modo: come hai passato il Natale?; p. qualche ora serena in compagnia; il malato ha passato una notte agitata, tranquilla. In alcuni casi, equivale ad attraversare: ho passato momenti terribili; passammo un brutto quarto d’ora. Fam.: passarsela bene, vivere agiatamente, piacevolmente; passarsela male, essere in tristi condizioni economiche, vivere in mezzo a varie preoccupazioni. 11. Locuz. particolari: a. P. le acque, recarsi a fare la cura delle acque in una stazione termale. b. P. per le armi (dal fr. passer par les armes), fucilare, uccidere facendo giustizia sommaria: la locuz. deriva prob. dal fatto che in origine il condannato era fatto passare attraverso due file di soldati, ognuno dei quali lo colpiva con la punta della picca. c. P. qualche cosa sotto silenzio, tacerne, non farne cenno di proposito. ◆ Part. pres. passante, usato quasi esclusivam. come agg. e s. m. (v. la voce). ◆ Part. pass. passato, anche come agg. e s. m. (v. la voce).

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