partito leggeroloc. s.le m.Partito politico che rinuncia a una pesante organizzazione burocratica. ◆ ieri [Silvio] Berlusconi ha deciso di stringere i tempi per rivedere l’organizzazione e la collocazione nel panorama politico del suo partito «leggero» che ormai affascina sempre di meno l’elettorato. (UmbertoMontin, Provincia, 27 agosto 2004, p. 4, Attualità) • il responsabile organizzativo [della Destra] StefanoMorselli si industria alla meglio: «Avremo un partito leggero. Per forza di cose: le nostre uniche risorse si fondano sui 20 euro che pagano i militanti per iscriversi». (SalvatoreDama, Libero, 13 novembre 2007, p. 12, Italia) • archiviata già con lo Statuto la formula del partito leggero, il Pd torna a studiare formule di radicamento, dal tesseramento all’apertura dei circoli del Pd nei luoghi di lavoro. (CristinaFerrulli, Gazzetta del Sud, 19 aprile 2008, p. 3, Primo Piano). Composto dal s. m. partito e dall’agg. leggero. Già attestato nella Repubblica del 9 febbraio 1990, p. 8, Politica.