Parnassiano

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parnassiano


agg. e s. m. [dal fr. parnassien]. – 1. agg. a. Scuola p.: scuola di poeti francesi che, a partire dal 1866, pubblicarono le loro opere nella raccolta Parnasse contemporain (donde il nome); era caratterizzata dal rifiuto di ogni atteggiamento sentimentale, da una concezione della poesia come arte pura che aveva come presupposto l’impersonalità, la perfezione tecnica, le qualità pittoriche. Tale scuola, che dominò la letteratura francese (influenzando fortemente le altre letterature europee) nella seconda metà del sec. 19°, ebbe come caposcuola riconosciuto Ch. Leconte de Lisle, nel cui segno e in quello di Th. Gautier e Ch. Baudelaire, operarono poeti di temperamento diverso, tra cui L. Ménard, L. Bouilhet, C. Mendès, L. Xavier de Ricard, A. Mérat, P. Verlaine e S. Mallarmé (gli ultimi due inclusi nel Parnasse del 1866, ma deliberatamente esclusi da quello del 1876, e considerati, verso il 1885, come maestri del simbolismo). b. Che si riferisce alla scuola parnassiana: poesia p.; poeti p.; stile, gusto parnassiano. 2. s. m. Chi appartiene alla scuola parnassiana o ne segue le tendenze.