Paracuṡìa

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paracusia


paracuṡìa s. f. [comp. di para-2 e gr. ἄκουσις «audizione»]. – Nel linguaggio medico, con accezione generica, ogni abnorme percezione uditiva. In partic.: p. tonale, quella che si ha quando un determinato tono non dà una sensazione esattamente corrispondente al numero delle vibrazioni e che costituisce sintomo di lesione labirintica; p. di localizzazione, quella per cui il paziente localizza la sorgente sonora in direzione opposta a quella reale, dovuta a otite, tappi di cerume o altro; p. di Willis, quella, per lo più dovuta a otosclerosi, caratterizzata da una percezione dei suoni più soddisfacente negli ambienti rumorosi.

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