Pappa

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pappa


s. f. [lat. pappa, voce onomatopeica del linguaggio infantile]. – 1. a. Minestra densa costituita da pane o semolino o sim., cotto in acqua o brodo o in acqua e latte (pappa al latte), talvolta opportunamente condita, usata soprattutto come alimento per bambini appena divezzati o per persone anziane con problemi di masticazione: fare, preparare la pappa. Più genericam., nel linguaggio infantile, qualsiasi alimento per bambini piccoli: vieni, la p. è pronta; fare la p., mangiare; anche, minestra in genere, zuppa: pappa col pomodoro, tradizionale minestra toscana, e in partic. livornese, a base di pane raffermo cotto in acqua, con pomodoro e odori (aglio, rosmarino, alloro). Per estens., minestra o altra pietanza troppo cotta, densa e collosa, in frasi quali è (o sembra) una p., è diventata una p.; anche, impasto acquoso, poltiglia: una p. di gesso. b. Locuzioni e modi prov.: essere una p. fredda, di persona insulsa, che non sa di nulla, o priva di slanci, di entusiasmo: come poteva vivere con quella p. fredda questa ragazza che ha il sangue dentro le vene? (Palazzeschi); p. molle, region. p. molla, persona fiacca, priva di vigore, di energia, di forza di volontà (anche, fam., in grafia unita: v. pappamolle); avere la p. nella testa invece del cervello, di persona poco assennata, che non pensa bene a ciò che fa (con sign. analogo: gli è andato in p. il cervello); scodellare la p. a uno, dargli istruzioni minute su ciò che deve fare, in modo che egli non debba sforzare molto il proprio cervello; volere, pretendere, trovare la p. fatta o pronta o scodellata, di chi vuole trovare (o trova) tutto pronto senza dover fare nessuna fatica (e con sign. analogo, la p. scodellata piace a tutti); mangiare la p. in capo a uno, essere più alto di lui, o avere maggior potere, o essere più furbo e in grado di raggirarlo; essere pappa e ciccia con qualcuno, essere con lui in stretto rapporto di amicizia, di confidenza. 2. P. reale: sostanza elaborata da particolari ghiandole delle api operaie, che serve di alimento alle larve destinate a diventare regine; è sinon. di gelatina reale, espressione a cui è preferita spec. nella terminologia del commercio, dal quale viene utilizzata o proposta per usi cosmetici e dietetici. 3. Nome dato, nel gergo biomedico, a sospensioni concentrate di cellule (p. di emazie, p. di piastrine, ecc.), impiegate tra l’altro nella moderna pratica trasfusionale. ◆ Dim. pappina (regionalmente usato anche per indicare, spec. in passato, l’impiastro di semi di lino), pappétta, pappettina; accr. pappóna, e anche pappóne m. (spec. usato per indicare il pasto radiologico: v. pasto2, n. 2 b).

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