Pallóne

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pallone


pallóne s. m. [accr. di palla1]. – 1. Grossa palla ordinariamente di gomma, o costituita di una camera d’aria rivestita di cuoio; in partic., quella che si adopera negli sport del calcio, della pallacanestro, della pallanuoto, ecc. (con le espressioni gioco del p. e giocare a p. ci si riferisce, per antonomasia, al gioco del calcio). Come parte della denominazione di varî giochi: p. con bracciale toscano, gioco molto diffuso nel medioevo ma praticato anche in tempi recenti (oltre che in Toscana, anche in Piemonte, nelle Marche e in Romagna), cui partecipano due squadre, ciascuna di tre giocatori, i quali per effettuare le battute usano un bracciale di legno; p. elastico, sport antichissimo, oggi praticato in alcune regioni italiane (spec. Piemonte e Liguria) tra due squadre, ciascuna di quattro giocatori, i quali devono colpire un pallone di gomma a palma aperta o a pugno chiuso; p. con bracciale piemontese (o palloncino piemontese), gioco molto popolare in Piemonte, analogo al pallone elastico, in cui i giocatori usano un bracciale di legno per colpire un piccolo pallone di cuoio. Nei campi di rugby, linea di p. morto, la linea che delimita la parte del terreno situata al di là di ciascuna linea di meta. 2. a. Aerostato senza propulsione, anche nelle locuz. p. frenato, p. libero, p. sferico; p. per ostruzione e sbarramento aereo, pallone frenato per difesa antiaerea; p. aquilone, pallone frenato, affusolato, munito di impennaggi per la stabilizzazione, usato prevalentemente come pallone di sbarramento: è chiamato anche p. cervo volante, e talora p. drago (come traduz. del ted. Drachenballon); p. osservatorio, pallone frenato molto usato durante la 1a guerra mondiale, innalzato nei pressi delle prime linee di combattimento per l’osservazione del tiro di artiglieria, per la sorveglianza dei movimenti del nemico, ecc.; p. stratosferico, pallone libero, di grandi dimensioni, munito talora di cabina stagna per l’equipaggio, capace di raggiungere quote di 30 km e più, in genere per scopi scientifici: viene gonfiato parzialmente con idrogeno o elio che, durante l’ascesa, si dilatano per la diminuita pressione esterna; p. sonda, pallone di gomma o di materia plastica che, riempito di idrogeno e lanciato in libera ascensione, trasporta strumenti per la registrazione alle varie quote di dati meteorologici, che vengono trasmessi al suolo mediante un piccolo radiotrasmettitore (radiosonda); p. pilota, palloncino di gomma o di materia plastica di colore vistoso, riempito di idrogeno e lanciato in libera ascensione nell’aria, usato per determinare (mediante opportuni teodoliti con cui se ne segue la corsa) la direzione e la velocità del vento in quota, oggi di uso raro in quanto per lo stesso scopo ci si serve di palloni sonda con radiosonde; p. ad aria calda, lo stesso che mongolfiera. b. non com. Palloncino: Ma nulla paga il pianto del bambino A cui fugge il pallone tra le case (Montale). 3. Nell’uso fam., scherz.: avere il viso, la faccia come un p., avere una faccia larga, rotonda, molto paffuta; essere gonfio come un p., di chi ha forme tondeggianti per grassezza o gonfiore; fig.: avere la testa come un p., confusa, intontita, stordita; essere, andare nel p., essere confuso, turbato, frastornato; p. gonfiato, persona che si attribuisce molta importanza, vantandosi continuamente di meriti inesistenti. 4. Nome di speciali recipienti di vetro usati spec. nei laboratorî chimici, costituiti per lo più da un globo rotondo o rotondeggiante sormontato da un collo cilindrico più o meno lungo e stretto, aperto all’estremità. P. tarato, pallone di solito a fondo piatto, sul cui collo, in corrispondenza a un volume stabilito, è inciso un segno di riferimento; la misura di tale volume (insieme con la temperatura alla quale essa è valida) è incisa sul recipiente stesso. 5. Nel linguaggio di marina: a. Segnale sferico di lontananza. b. Speciale parabordo di forma sferica. c. Nell’attrezzatura navale, vela, o fiocco, a pallone (o assol. pallone; in ingl. spinnaker), vela molto ampia, usata su imbarcazioni da diporto per utilizzare meglio il vento largo, cioè dai quartieri di poppa. d. Salire a pallone, detto del palombaro di media profondità che viene a galla rapidamente, quando per malore o altra ragione non scarica regolarmente l’aria immessa nello scafandro, e talvolta del sommergibile che viene alla superficie con eccesso di spinta. 6. fam. Denominazione pop. dell’ernia scrotale: avere il p.; non fare troppi sforzi, che ti viene il pallone. 7. In botanica, p. di maggio (anche p. di neve, palla di neve, maggio), arbusto della famiglia caprifogliacee (Viburnum opulus), che cresce in boschi umidi e siepi d’Europa e Asia: è alto da 1 a 3 metri, ha foglie lobate o palmatifide, fiori bianchi in infiorescenza (gli esterni sterili, a corolla grande, bianca, i centrali fertili, poco appariscenti), drupe rosse, succose; è coltivato nei giardini in una varietà a fiori tutti sterili, con corolla molto grande, bianca o rosea, formanti insieme una palla. 8. Nell’industria tessile, la particolare configurazione che il nostro occhio tende a dare al percorso del filo nel suo avvolgimento sul supporto, o nel suo svolgimento dal supporto: p. di filatura e p. di roccatura. ◆ Dim. palloncino (v.), pallonétto (v.); pegg. pallonàccio (spec. nel gioco del calcio: pallone nettamente sbagliato, o al contr. tiro inaspettato e imparabile).

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