Òrgano

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organo


òrgano s. m. [lat. ŏrgănum, dal gr. ὄργανον (affine a ἔργον «opera»)]. – In senso ampio ed etimologico, strumento, da cui discendono tutti gli altri sign. particolari. 1. In biologia, unità anatomica, fisiologica e funzionale costituita da diversi tipi di tessuti associati per svolgere specifiche funzioni che interessano l’intero organismo: organi di senso; l’o. della vista, dell’udito, dell’olfatto; l’o. della fonazione; gli o. della respirazione, della digestione, della riproduzione, della locomozione; gli o. genitali maschili, femminili (per eufemismo, l’organo, usato assol. nel linguaggio com., indica l’organo copulatore dell’uomo); nelle piante: gli o. della traspirazione, di secrezione, di moltiplicazione (per es., i tuberi della patata), riproduttori. Per gli o. della cellula, v. organello, organite, organulo. In anatomia comparata, o. rudimentali, organi privi di funzione, perciò ridotti anche nella struttura: o. parietale e o. pineale, lo stesso che occhio parietale, occhio pineale (v. occhio, n. 1 c). Per i varî organi indicati con denominazioni specifiche, si veda sotto i singoli agg. (per es., o. elettrici, v. elettrico; o. liriforme, v. liriforme, ecc.); in partic., organo di Corti, o del Corti, formazione dell’orecchio interno, situata nel canale cocleare del labirinto membranoso, costituita da cellule epiteliali specifiche, denominate cellule acustiche, e da cellule di sostegno, che rappresenta l’apparato di trasduzione dell’energia meccanica (onde sonore) in energia nervosa (impulso sensoriale): riceve il nome dall’istologo Alfonso Corti (1822-1876). Con sign. generico, la funzione crea (o sviluppa) l’organo, frase divenuta proverbiale nella volgarizzazione di teorie evoluzionistiche, come il lamarckismo, con cui s’intende significare che la forma e la struttura di un organo sono determinate dalla funzione che esso deve svolgere. Sono detti o. artificiali i dispositivi elettronici o elettromeccanici che sostituiscono o aiutano le funzioni di organi naturali perduti o lesi. 2. Nome di dispositivi capaci di esplicare una determinata funzione: gli o. di un motore, di una locomotiva; o. di comando, ecc.; o. mobili, nella carrozzeria di un autoveicolo, le parti che si possono aprire o sollevare (come le portiere e i cofani). O. di presa, in un veicolo a trazione elettrica, il dispositivo che mantiene il collegamento elettrico con la linea di contatto. O. elastico, la parte dell’affusto di un’artiglieria destinata a consentire il rinculo della bocca da fuoco e il successivo «ritorno in batteria»: è costituita dal freno e dal recuperatore. O. logico elementare, in elettronica, dispositivo binario che esegue una operazione logica fondamentale (somma logica, prodotto logico, inversione). 3. Strumento musicale ad aria, costituito da una serie di canne metalliche, di forma, lunghezza e diametro diversi, nelle quali viene immessa, per mezzo di un mantice o altro meccanismo, una quantità d’aria che le fa vibrare, con un’emissione di suoni che è regolata da una o più tastiere e da una pedaliera; in uso soprattutto nelle chiese, per l’esecuzione di musica sacra, è stato impiegato recentemente anche in orchestra, per accompagnamento e come strumento solista: suonare l’o.; musica per o.; canto con accompagnamento d’o.; o. elettrico, organo, di dimensioni assai ridotte e capace di ottenere particolari effetti sonori, in cui il suono relativo a ogni nota si ottiene inviando una corrente elettrica di frequenza e forma opportuna a un sistema di altoparlanti; o. elettronico, particolare tipo di organo elettrico che utilizza, come generatori di tono, oscillatori a tubi termoelettronici o a transistori, invece dei normali generatori elettromagnetici. O. idraulico, il più antico tipo di organo (inventato, secondo la tradizione, da Ctesibio di Alessandria, nel 3° sec. a. C.), in cui la costante corrente dell’aria era prodotta mediante la pressione dell’acqua. Mostra d’organo, sistemazione architettonica di una cantoria nella quale l’organo è sfruttato anche come elemento decorativo (v. anche mostra, nel sign. 4 e). 4. Per similitudine dalla serie di canne dell’organo musicale: a. Nome di antiche armi da fuoco (dette anche ribadocchini) ad avancarica, di varia foggia, costituite essenzialmente da una serie di canne affiancate, saldate insieme e fissate su affusti, generalmente di legno; le canne, quasi sempre di piccolo calibro, sparavano, a seconda dei tipi, contemporaneamente oppure una per volta. O. maneschi erano detti quelli più piccoli, che potevano manovrarsi a mano o appoggiati a un semplice sostegno: se queste armi avevano le canne disposte a ventaglio erano dette a zampa d’oca. b. Organo di Stalin: denominazione di un lanciarazzi largamente usato dai sovietici nella 2a guerra mondiale; alloggiato su autocarro, consentiva il lancio contemporaneo di 16 razzi del tipo katjuša. 5. a. Parte essenziale di un complesso organizzato: Questi o. del mondo così vanno, Come tu vedi omai, di grado in grado (Dante), i cieli, parti o membri della struttura dell’universo. b. Persona, o insieme di persone, attraverso cui si esplica una determinata funzione, che ne sono in certo modo lo strumento: gli o. del potere, della legge, della giustizia; gli o. di un partito politico; o. deliberativi, consultivi; organi di vigilanza, di controllo; o. costituzionali, o. ordinarî, nella struttura dello stato, quelli che, in posizione di parità e indipendenza, concorrono all’esercizio della funzione di governo (capo dello stato, Camera dei deputati, ecc.), e, rispettivam., quelli che formano l’apparato amministrativo dello stato; o. legislativi, esecutivi, giudiziarî; o. individuali, collegiali, a seconda che abbiano come titolare una sola persona fisica o un insieme di persone chiamate ad agire unitariamente. Nell’ordinamento scolastico italiano, o. collegiali, gli organi (consigli di classe, di circolo, di istituto, ecc.), istituiti – con provvedimento legislativo nel 1974 – al fine di promuovere una più diretta partecipazione democratica alla gestione della struttura scolastica da parte di tutte le componenti interessate (insegnanti, personale non docente, genitori, studenti). c. Giornale, o altra pubblicazione, in quanto sia portavoce, interprete, mezzo d’informazione o di propaganda di una determinata corrente politica o di altra organizzazione: l’o. del partito al governo; l’o. dell’Azione cattolica, ecc. d. In filosofia, Organo (gr. Τὸ ὄργανον), titolo con cui i commentatori greci indicavano l’insieme delle opere logiche di Aristotele (le Categorie, l’Interpretazione, i due libri degli Analitici primi e i due degli Analitici posteriori; gli otto libri dei Topici e il libro degli Elenchi sofistici); il significato di organo, indicato dallo stesso Aristotele come termine tecnico della biologia, assume nei suoi commentatori greci un’accezione logica che passa poi nella storia della filosofia occidentale, per indicare l’insieme delle regole che costituiscono lo «strumento», il «metodo» della filosofia e delle scienze. Il filosofo ingl. Francis Bacon intitolò Novum organum (1620) l’opera nella quale proponeva un nuovo metodo capace di produrre «interpretazioni» della natura, contrapponendolo polemicamente all’organo aristotelico, che dà luogo solo a astratte «anticipazioni»: veniva così rifiutato il cardine del discorso logico aristotelico basato sul «sillogismo». R. Burthogge nel suo Organum vetus et novum (1678) tenta di fondare un metodo «naturale» del ragionamento, riproponendo la logica aristotelica in un contesto antiformale ed antisillogistico. Anche l’illuminista tedesco J. H. Lambert diede il titolo di Neues Organum (1764) alla sua opera. 6. Nome livornese di alcune specie di pesci della famiglia triglidi. ◆ Dim. organétto (v.), organino (v.); meno com. lo spreg. organùccio, l’accr. organóne e il pegg. organàccio, riferiti quasi esclusivam. allo strumento musicale.

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