Ninfa

Vocabolario on line

ninfa


s. f. [dal lat. nympha, gr. νύμϕη, corradicali del lat. nubĕre «velare», e come intr. «velarsi, prendere marito»; quindi propr. «sposa» o «fanciulla da marito», e fig. «crisalide»; il sign. 3 è dal fr. nymphes]. – 1. a. Nella mitologia classica, nome di divinità minori femminili, venerate dai Greci come genî benigni ai mortali, abitatrici delle fonti, dei fiumi e dei laghi (naiadi), delle foreste (driadi o amadriadi), dei monti (oreadi), e identificate dai Romani con divinità indigeti delle acque e delle sorgenti. b. Nella tradizione letter. e poet., il nome è stato spesso assunto a significare giovane donna dotata di particolare bellezza, grazia e leggiadria (talora anche la donna amata), o ispiratrice d’arte, di poesia, di delicati sentimenti (e come ispiratrice o consigliera segreta è spesso ricordata, anche per traslato scherz., la ninfa Egeria, divinità latina arcaica, della quale si favoleggiava che fosse ispiratrice del re Numa): molle il flauto si duole D’innamorati giovani e di ninfe Su le gondole erranti (Foscolo); Melanconia, Ninfa gentile (Pindemonte). Ha varî usi fig. in Dante, che identifica le ninfe ora con le stelle: Trivïa [la Luna] ride tra le ninfe etterne Che dipingon lo ciel per tutti i seni (Purg. XXXIII, 26), ora con le quattro virtù cardinali: Noi siam qui ninfe e nel ciel siamo stelle (Purg. XXXI, 106), e altrove con le virtù cardinali e teologali insieme: In cerchio le facevan di sé claustro Le sette ninfe (Purg. XXXII, 98). 2. In zoologia, stadio di sviluppo degli insetti a metamorfosi completa (olometaboli), detto anche pupa, caratterizzato dalla immobilità e da profonde trasformazioni interne, con riorganizzazione dei tessuti e organi larvali, a spese dei quali si formano quelli dell’insetto perfetto o immagine. 3. Al plur., nella terminologia anatomica, altro nome delle piccole labbra dell’organo genitale femminile. ◆ Dim. ninfétta (v.).