Navigazióne

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navigazione


navigazióne (ant. navicazióne) s. f. [dal lat. navigatio -onis]. – 1. a. L’attività del navigare, di percorrere cioè con una idonea costruzione galleggiante (nave, veliero o altra imbarcazione) un tratto più o meno esteso di acqua, sia di mare (n. marittima), sia di lago o di fiume (n. lacuale e n. fluviale, che costituiscono insieme la n. interna), per il trasporto di persone o di merci o per altri fini determinati (per es., la pésca o il diporto); oltre alla navigazione ordinaria in superficie, o sopracquea, viene esercitata anche, con speciali mezzi (soprattutto della marina militare), una navigazione sottomarina, o subacquea; si distingue inoltre, a seconda delle zone percorse, una n. costiera, alturiera, una n. mediterranea, oceanica, una n. di grande e di piccolo cabotaggio; in relazione al traffico esercitato, una n. da carico e una n. da passeggeri; in base al tipo di nave e di propulsione impiegati, una n. a remi, a vela, a motore, e una n. mista (a propulsione meccanica e a vela). b. Per estens., l’attività di percorrere, con aeromobili di vario tipo, l’atmosfera terrestre (n. aerea), o anche, con altri mezzi adatti, lo spazio circum- ed extraterrestre, distinguendosi, a seconda delle quote, una n. troposferica, stratosferica, extraterrestre, spaziale, interplanetaria; in rapporto alla velocità, una n. subsonica, supersonica; a seconda del traffico esercitato, una n. da carico, da passeggeri, per lavoro aereo (cioè per rilievi aerofotogrammetrici, per ricerche scientifiche e tecniche, per pubblicità, ecc.). c. Con riferimento generico all’attività del navigare: diritto della n., il complesso delle norme e convenzioni nazionali e internazionali che disciplinano il traffico sia marittimo, lacuale o fluviale, sia aereo; codice della n., uno dei codici attualmente vigenti in Italia, che ordina sistematicamente l’intero diritto della navigazione italiano; compagnia, società di n. (marittima, aerea; in mancanza dell’aggettivo, s’intende in genere marittima), per la gestione di linee regolari di trasporto (o, come anche si dice, della n. di linea). Limitatamente alla navigazione marittima, o delle acque interne: licenza di n., documento prescritto per le navi minori e i galleggianti (analogo al libretto di circolazione per gli autoveicoli), dei quali riporta le caratteristiche principali e il nome del proprietario. Atto di n., denominazione di due leggi (ingl. acts of navigation) emanate dal parlamento inglese nel 1651 e nel 1660, che introdussero misure protezionistiche del commercio con l’estero le quali influirono enormemente sullo sviluppo della potenza navale britannica (per estens., provvedimento o trattato analogo con cui, nel periodo del capitalismo mercantile, alcune potenze ottennero il monopolio dei traffici con determinati paesi posti sotto il loro dominio). 2. La tecnica, il modo di navigare: scienza o arte della n., il complesso delle conoscenze teoriche e pratiche necessarie per poter predisporre e seguire le rotte verso un punto prefisso, e che riguardano soprattutto i metodi di calcolo e gli strumenti di bordo che aiutano a determinare, controllare e mantenere la rotta sia sul mare (scienza della n. marittima) sia nell’aria (scienza della n. aerea), tenendo nel dovuto conto i fattori fisici che influenzano la navigazione, principalmente quelli meteorologici (forza e direzione del vento, stato del mare, ecc.), idrografici (correnti marine, ecc.) e orografici (altezze dei monti, ecc.). In partic.: a. Con riferimento alla navigazione marittima (o in acque interne): n. acustica, quella che si avvale di strumenti acustici quali ecoscandagli, ecogoniometri e sonar; n. osservata, quella basata su dati ricavati dalle osservazioni astronomiche, detta anche n. astronomica; n. piana, quella condotta con l’aiuto della sola geometria piana, distinta in n. costiera, che si avvale di punti di riferimento sulla costa e di segnalamenti marittimi, in genere riportati dalle carte nautiche, e n. stimata (v. più avanti, al n. 2 c). b. Con riferimento alla navigazione aerea: n. altimetrica o isobarica, tecnica aerea possibile in particolari condizioni geografiche (latitudini tra 20° e 65°, sorvolo di mari o deserti), adottata su grandi distanze, che permette al velivolo di seguire una determinata rotta sfruttando (come sistema suppletivo di propulsione e di sostentamento, e con notevoli economie di carburante) la componente longitudinale dei vènti (di gradiente o geostrofici) presenti alle varie altezze, individuati dall’esame delle carte isobariche e controllati, istante per istante, mediante alcuni apparati di bordo (altimetro barometrico, radioaltimetro e radaraltimetro); n. a vista o osservata, la forma più semplice di navigazione, legata a buone condizioni di visibilità, che utilizza punti di riferimento visivi, quali caseggiati, canali, strade; n. d’area, sistema di navigazione che, avvalendosi dell’impiego di un calcolatore elettronico asservito agli apparati di radionavigazione, permette di seguire su particolari carte aeronautiche determinate aerovie passanti su punti caratteristici convenzionali, ossia non coincidenti con i punti di riferimento e di controllo al suolo (radiofari, ecc.) delle rotte usuali, consentendo così di evitare aree di intenso traffico aereo o di raggiungere un dato luogo senza volare necessariamente su stazioni di controllo al suolo o di radioassistenza; n. Doppler, tipo di navigazione che consente, mediante un calcolatore elettronico asservito a uno specifico apparato di bordo (radar Doppler), di misurare la velocità rispetto al suolo, la deriva eventuale e quindi, in base al tempo di volo e alla direzione seguita, di conoscere in ogni istante la posizione del velivolo; n. radioguidata, quella che sulle aerovie e sui radiosentieri permette il corretto mantenimento delle rotte di avvicinamento o di allontanamento da determinati punti a terra provvisti di radiofari, utilizzando apparati radiogoniometrici e le indicazioni degli operatori dei centri di controllo radar del traffico aereo. c. Con riguardo alla navigazione sia marittima sia aerea: n. assoluta, quella i cui sistemi di riferimento per la determinazione della posizione si basano sulle coordinate geografiche, in contrapp. a quella a reticolato o relativa che, usata spec. nelle regioni polari o in operazioni militari, si avvale di una rete di coordinate cartesiane non coincidenti con quelle geografiche; n. astronomica, quella basata su dati ricavati dall’osservazione di astri (mediante il sestante) e su elementi dedotti dalle effemeridi; n. convenzionale, tipo di navigazione che, per la determinazione della posizione, necessita di riferimenti geografici o astronomici ovvero di radioassistenze; n. inerziale, tipo perfezionato di navigazione stimata basato sull’impiego di strumenti (accelerometri) in grado di misurare istante per istante la risultante delle accelerazioni subìte dal veicolo rispetto a un sistema di riferimento, di orientamento noto, costituito da una piattaforma inerziale (v. piattaforma) su cui sono montati tali strumenti: i dati così ottenuti sono elaborati da un calcolatore elettronico che, integrandoli con quelli relativi alla direzione seguita e alla velocità, fornisce automaticamente e in tempo reale, rispetto a una posizione iniziale nota, la posizione approssimata attuale del veicolo espressa in gradi e primi di latitudine e di longitudine; n. integrata, quella che per la determinazione della posizione si avvale di dati forniti da più sistemi di misurazione e di rilevazione, analizzati e confrontati da un calcolatore elettronico; n. lossodromica, che si svolge su rotte lossodromiche (v. lossodromico); n. ortodromica, che si svolge su rotte ortodromiche (v. ortodromico); n. radioassistita (o n. elettronica o radionavigazione), qualsiasi navigazione che, per la determinazione del punto, si avvale di radiosegnali, utilizzando, per es., radiofari e stazioni radiogoniometriche (n. radiogoniometrica; per la più complessa n. iperbolica, v. iperbolico), radar (n. radar o radarnavigazione), satelliti (n. satellitare), ecc.; n. rilevata, tecnica di navigazione in cui i dati per la determinazione del punto (rilevamenti di punti geografici noti ovvero di stazioni radio emittenti da terra) sono ricavati da strumenti ottici oppure da apparati di radionavigazione; n. stimata, quella che, in assenza di riferimenti visivi esterni e di radioaiuti, permette la determinazione sulla carta della posizione approssimata riportando, dall’ultimo punto noto, il cammino che si stima aver percorso, nel tempo considerato e in una data direzione, in base alle indicazioni degli strumenti di bordo non radioassistiti (essenzialmente bussola, cronometro, indicatori di velocità), tenuto conto delle condizioni meteorologiche avute sino all’istante considerato e dell’eventuale presenza di correnti (aeree o marine). 3. a. Il fatto concreto di navigare, di viaggiare cioè per mare, su laghi o su fiumi (più raram. per aria, essendo in questo caso più com. volo): iniziare, concludere la n.; avere una n. calma, tranquilla, o agitata, tempestosa; avvistare una nave in n.; durante tutta la n. ho sofferto il mal di mare; dopo tre giorni di n. giungemmo finalmente in vista dell’isola; la n. tra gli scogli, tra i canneti del fiume. b. Per traslato, in informatica, percorso all’interno di un ipertesto che consente di navigare, ossia esplorare ogni sua parte, scegliendo liberamente un itinerario; anche, con uso estens., lettura non sequenziale delle informazioni contenute in una base dati: n. in internet. c. fig. Il corso più o meno difficoltoso che un’impresa, un’attività possono avere prima di giungere a compimento: un’iniziativa, una pratica che ha avuto una n. piuttosto difficile e contrastata.

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