Mùtua

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mutua


mùtua s. f. [femm. sostantivato di mutuo1]. – In senso ampio, termine (riduzione o abbreviazione di locuz. quali cassa mutua, società di mutuo soccorso) con cui sono indicate varie associazioni che tutelano gli interessi economici degli associati (in relazione al verificarsi di determinati eventi: malattia, incidenti, esigenze di finanziamento, ritiro dal lavoro, ecc.), applicando il principio della socializzazione degli oneri, e che, a seconda dei casi, possono distinguersi in assistenziali, agrarie, assicuratrici e in banche-mutue. Con sign. più ristretto, nell’uso com., ogni istituzione che gestisce le assicurazioni sociali, soprattutto per ciò che riguarda l’assistenza contro le malattie, a favore di lavoratori dipendenti o anche privati (istituzione oggi in gran parte confluite in un unico organismo, il Servizio sanitario nazionale, dal quale dipendono i diversi organi periferici, le cosiddette USL, o Unità sanitarie locali, successivamente trasformate in ASL, o Aziende sanitarie locali). Di qui l’origine di espressioni largamente diffuse e in gran parte persistenti nell’uso anche se non più attuali: iscriversi alla m., avere la m., iscriversi o essere iscritto in un istituto previdenziale e goderne i benefici; mettersi in mutua (in passato, mettersi in cassa malattia), farsi riconoscere, con dichiarazione del sanitario di una mutua, malato e temporaneamente inabile al lavoro; un intervento pagato dalla m., cioè dal Servizio sanitario nazionale; medico della m., medico che presta la sua opera in un ente assistenziale (e che ora ha ripreso il vecchio nome di medico di famiglia).