Mòro¹

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moro1


mòro1 s. m. e agg. [lat. Maurus «abitante della Mauritania»]. – 1. a. s. m. In origine, denominazione degli abitanti della Mauritania, estesa poi ad altre popolazioni africane, come per es. gli Etiopi, e in partic. ai musulmani che nel sec. 8° invasero la Spagna: al tempo che passaro i Mori D’Africa il mare, e in Francia nocquer tanto (Ariosto); Otello, il Moro di Venezia, personaggio e titolo (ingl. Othello, the Moor of Venice) d’una tragedia di W. Shakespeare e di altre opere letterarie o musicali che ne derivano. Più genericam., disus., uomo di colore: i m. dell’Africa. Con riferimento a opere scultoree: i quattro Mori, le statue di schiavi neri incatenati (opera di P. Tacca, 1623 e 1625) ai quattro spigoli della base del monumento a Ferdinando I de’ Medici, a Livorno; i due Mori, le due statue, così dette unicamente per il colore del bronzo in cui sono fuse (1497), che battono le ore con lunghi martelli sulla campana della Torre dell’Orologio a Venezia, in piazza S. Marco, e rappresentano le figure di un vecchio e di un giovane in rozzi costumi. Per la locuz. testa di moro, usata con varî sign. (e in una accezione anche nelle forme capo di moro, capezza o cavezza di moro), v. testa di moro. b. agg. Dei Mori, relativo ai Mori: Rinaldo ... arrivò tra l’altra gente Mora (Ariosto); in cima alle gride si metteva allora l’arme del governatore; e in quella di don Gonzalo ... spiccava un re m. incatenato per la gola (Manzoni); uno schiavetto moro. 2. agg. a. Riferito a persona, di colorito bruno o scuro: pelle m.; Bruno ciglio, occhio oscuro e guancia m. (Marino); capelli m.; anche, che ha capelli scuri: un ragazzo m., una fanciulla m. (e sostantivato: un bel m., una bella mora). b. Riferito ad animali, di pelame nero o scuro: un cane m.; un cavallo m. (v. morello1); razza m. (o romagnola), razza di suini con setole nere o fulve. c. Di corallo, rosso scuro, in contrapp. al corallo cerasuolo. d. Riferito a piante o frutti: arancio m., varietà di arancio coltivata in Sicilia, distinta per la polpa dei frutti (detti arance more o, come s. m., un m., i mori) molto zuccherina, d’un color rosso morato, di odore di fragola, con la buccia spesso dello stesso colore; ciliegia m. o moretta (v. moretta, nel sign. 3). Per l’erba mora, v. erba. 3. s. m. Tipo di tabacco trinciato da pipa, forte e scuro. ◆ Dim. morino, morello (v. morello1), morétto (v. moretto, moretta); ant. moricino; accr. moróne (f. -a); pegg. moràccio.