Miscèla

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miscela


miscèla s. f. [dal lat. miscellus (agg.) «misto», der. di miscere «mescolare», rifatto col suff. di cautela, querela e sim.]. – Aggregato di due o più sostanze diverse (dette componenti della m.) che si ha quando le particelle elementari dei componenti si mescolano intimamente senza combinarsi chimicamente: m. omogenea, m. eterogenea, secondo che sia presente una sola fase o più di una; m. azeotropica, cromica, frigorifera, isolante, isomorfa, magnesiaca, racemica, solfonitrica (v. ai singoli agg.). Nelle costruzioni stradali, m. di terre o m. di elementi lapidei, insieme di terre o di elementi lapidei opportunamente granulati così da poter essere facilmente addensati per formare sottofondi (sono dette anche misti o misti granulari). M. carburante, il miscuglio di due o più carburanti liquidi (benzina, benzene, alcole, ecc.), con eventuale aggiunta di composti antidetonanti, impiegato per l’alimentazione dei motori a combustione interna con accensione a scintilla; con la stessa locuz. si intende anche il miscuglio di aria e carburante (liquido o gassoso) che si forma nel carburatore o nella camera di combustione del motore, come anche il miscuglio formato da benzina, con l’aggiunta di una piccola percentuale di olio lubrificante, per l’impiego nei motori a due tempi, quali per es. quelli dei ciclomotori o di alcuni natanti (nell’uso com., spesso assol., miscela). Per estens., mescolanza di elementi solidi, anche di un certo volume, soprattutto di chicchi di caffè di varie qualità: m. per bar (spesso ellitticamente m. bar), m. per famiglia; un’ottima miscela. Per ulteriore estens., insieme di due o più elementi non materiali: una m. di luci, di suoni, di colori; l’ammirazione repulsiva che provo per mio padre, la m. di devozione e disgusto che sento fin dalla prima infanzia (Domenico Starnone).