Minùscolo

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minuscolo


minùscolo agg. [dal lat. minuscŭlus, dim. di minor «minore»]. – 1. Propr., piccolo, alquanto piccolo, piccolino. Si dice comunem. delle lettere dell’alfabeto, quando sono scritte o stampate nella forma ordinaria, in contrapp. alle lettere grandi o maiuscole: lettere m., caratteri m.; iniziale m., o anche sostantivato la m. (in frasi come: si scrive con la m., e sim.). In tipografia, carattere m. (o assol. minuscolo s. m.), uno dei tipi in cui si dividono i caratteri tipografici, nel quale l’occhio è costituito dalle lettere minuscole dell’alfabeto; lettere m. ascendenti (b, d, f, h, k, l, t) e discendenti (g, j, p, q, y). In paleografia, scrittura m., ogni scrittura formata da lettere di diversa altezza, tali però da essere comprese in un sistema di quattro linee parallele. 2. Con uso estens. (spesso scherz. o spreg.), di cosa assai piccola, scarsa per quantità o misura, di poca importanza (anche fig.): un m. nasino; batte il m. mio cuore neonato Come milioni di altri muscoli nascosti (Antonio Porta); una porzione m.; un m. cervellino; un cellulare m.; si accontenta della sua m. gloria. ◆ Dim. minuscolétto.