Milìzia

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milizia


milìzia s. f. [dal lat. militia, der. di miles -lĭtis «milite»]. – 1. a. ant. L’esercizio del mestiere delle armi, la vita militare: darsi alla m.; entrare nella m.; abbandonare la m.; essere inabile alla m.; voltosi alla m., per li gradi di quella pervenne ad essere pretore di Siracusa (Machiavelli). Anche, l’arte della guerra. b. concr. Moltitudine di uomini armati, sottoposti alla disciplina militare e ammaestrati al combattimento; è parola usata per lo più in senso storico, con riferimento agli eserciti delle età passate, e si adopera spesso al plur. (con sign. non diverso da truppe): m. terrestre, navale; m. equestre, nell’ordinamento militare romano, la carriera degli ufficiali di cavalleria; m. mercenarie, ausiliarie; la m. nazionale; le m. cittadine; m. regolari, quelle inquadrate in un esercito nazionale mediante il normale reclutamento; m. irregolari, costituite da combattenti, volontarî o mercenarî, che si affiancano a un esercito regolare senza tuttavia essere inquadrati ufficialmente nei suoi ranghi, e che perciò godono di maggiore libertà di azione svolgendo per lo più attività di guerriglia. In età più recente, nome di speciali corpi armati: Milizia volontaria per la sicurezza nazionale (frequente nella forma abbreviata M.V.S.N.), corpo speciale che venne costituito dal regime fascista per dare ufficialità e legittimazione alle Squadre d’azione (che ne formarono il nucleo originario), e che operò dal 1923 al 1943 svolgendo principalmente attività di polizia interna (m. ordinaria e speciale, quest’ultima con diverse specializzazioni: m. confinaria, ferroviaria, stradale, forestale, ecc.), e contribuendo inoltre con alcune sue divisioni (m. coloniale) alla repressione di movimenti di ribellione in Libia negli anni ’20 e ’30. Anche, nome generico di formazioni armate volontarie che nascono in opposizione a governi internazionalmente giudicati illegittimi o dittatoriali, e che perciò possono ricevere riconoscimento ufficiale e status di legittimi combattenti. Nell’ordinamento militare italiano, sino alla prima guerra mondiale, m. mobile e m. territoriale, il 2° e 3° scaglione o «linea» in cui era ripartito l’esercito. 2. ant. Con riferimento a particolari sign. che la parola miles ebbe nel medioevo, milizia significò anche grado o dignità di cavaliere: Poi seguitai lo ’mperador Currado; Ed el mi cinse de la sua milizia (Dante); e indicò inoltre il complesso degli ufficiali, ministri e funzionarî di una corte: avria mestier di tal milizia Che non curasse di mettere in arca (Dante), avrebbe bisogno di ufficiali che non si preoccupassero soltanto di far denaro. 3. fig. a. Nella tradizione cristiana, la disciplina di vita che il cristiano deve seguire come soldato di Cristo, consistente nell’esercizio assiduo della virtù e nella lotta contro le passioni e il peccato per il raggiungimento di una vittoria oltremondana: la m. terrena; la vita è una m. (cfr. Giobbe 7, 1: militia est vita hominis super terram), frase, questa, adoperata anche estens., a significare che la vita è in genere una lotta o che essa va spesa al servizio di un nobile ideale. b. concr. La comunità cristiana, costituente il mistico esercito di Cristo: lo ’mperador che sempre regna Provide a la milizia, ch’era in forse (Dante). M. dell’Immacolata, denominazione di un’associazione cattolica fondata dal beato Massimiliano Kolbe (1917) nel collegio dei frati minori conventuali a Roma, con fini di edificazione e apostolato religioso. c. Le schiere degli angeli e dei beati che formano la corte di Dio in cielo: la m. santa, la m. celeste; Qui vederai l’una e l’altra milizia Di paradiso (Dante); La m. degli angioli e de’ santi (T. Tasso). 4. Per estens. del sign. precedente, la vita umana intesa come lotta ideale da sostenere per il superamento delle varie difficoltà esistenziali: più che diventare, minatori si nasce ... Non è soltanto un mestiere: è anche e soprattutto una m. e, ripeto, una vocazione (Bacchelli). Anche come sinon. di militanza, partecipazione attiva a un partito, a un movimento: m. politica; è uscito dal partito dopo anni di m. impegnata.

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