Metàteṡi

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metatesi


metàteṡi s. f. [dal lat. tardo metathĕsis, gr. μετάϑεσις «trasposizione», comp. di μετα- «meta-» e tema di τίϑημι «porre, collocare»]. – 1. In linguistica, fenomeno per cui, all’interno della stessa parola, due suoni si invertono prendendo l’uno il posto dell’altro: si ha la m. a contatto, se i due suoni sono contigui (per es., fr. ant. meole [lat. medulla], mod. moelle; gr. ᾿Αϕορδίτη per ᾿Αϕροδίτη); la m. a distanza, se i due suoni appartengono a due sillabe diverse e non sono contigui (spagn. palabra dal lat. parabŭla; ital. coccodrillo dal lat. crocodilus); in ital. è soprattutto frequente il secondo tipo: fradicio da fracido, tosc. padule per palude, ant. grolia per gloria, ant. e dial. drento per dentro, ecc. Si ha infine la m. quantitativa quando si inverte reciprocamente la quantità di due vocali contigue (per es., nel gr. βασιλέως per βασιλῆος). 2. In retorica, inversione nell’ordine sintattico usuale delle parole nella frase, per ottenere effetti stilistici; si distingue anche qui una m. a contatto, o anastrofe (v.), e una m. a distanza, o iperbato (v.). 3. In enigmistica, gioco che consiste nello spostamento di una lettera nel corpo di una parola, in modo da dare origine a un’altra parola di significato diverso: toRta-tRota, inScenamentoincenSamento; le metatesi applicate alle frasi costituiscono una specie di papera o bisticcio: quesIto propostoquesto proposIto; fRati stoicifati stoRici. 4. In chimica, reazione di doppio scambio, nella quale un elemento o un radicale passa da un composto a un altro (per es., da nitrato di sodio più cloruro di potassio si forma cloruro di sodio più nitrato di potassio).