Marmitta

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marmitta


s. f. [dal fr. marmite, per evoluzione semantica del fr. ant. marmite «ipocrita», comp. della radice marm- (v. marmaglia) e mite «gatto», con allusione al fatto che la marmitta, profonda e dotata di coperchio, nasconde il suo contenuto, diversamente da altri recipienti più bassi]. – 1. Recipiente usato in cucina, simile a una pentola ma più grande, di rame stagnato, o di ferro, o anche di terracotta: una grossa m. piena di minestra. In partic., recipiente che serve per la preparazione del rancio dei soldati: m. da campo, a forma di secchiello, stagnata all’interno e generalmente usata con un apposito fornello a sei posti. 2. Dispositivo (detto più propriam. marmitta, o anche silenziatore, di scarico), applicato alla parte terminale del tubo di scappamento di un motore a combustione interna, allo scopo di attenuare il rumore che accompagna lo scarico dei gas combusti: per lo più in lamiera d’acciaio o in lega leggera, porta internamente una serie di tramezzi i quali costringono la corrente gassosa a compiere un cammino tortuoso, attraverso il quale essa si fraziona perdendo velocità e pressione. M. catalitica, speciale marmitta costituita di allumina, riportata su un supporto ceramico poroso, e contenente, allo stato disperso, metalli nobili con funzione catalitica: nelle marmitte «a tre vie» avviene contemporaneamente l’abbattimento del monossido di carbonio e degli idrocarburi incombusti, tramite ossidazione, e degli ossidi di azoto tramite riduzione; le marmitte di questo tipo richiedono l’impiego di benzine senza piombo, quelle più semplici, invece «a due vie» (o retrofit), nelle quali avviene soltanto l’abbattimento, per ossidazione, del monossido di carbonio e degli idrocarburi residui, possono essere installate anche su veicoli non predisposti. 3. In geografia fisica: a. Marmitte eoliche, affossamenti più o meno regolari o caverne che, nelle regioni desertiche o sabbiose, si formano per l’erosione esercitata dalla sabbia violentemente smossa e sbattuta dal vento contro gli ostacoli. b. Marmitte dei giganti, cavità poco profonde, grossolanamente cilindriche ad asse quasi verticale, con le pareti più o meno levigate e talvolta striate, che si generano nelle rocce per il moto vorticoso e prolungato di acque torrentizie, fluviali o marine trasportanti materiale solido o per l’azione abrasiva di una grossa pietra mantenuta in movimento rotatorio dalle acque stesse; si dicono m. glaciali, se prodotte da corsi d’acqua fluenti sotto i ghiacciai, m. fluviali o torrentizie, se dovute alle acque di fiumi e torrenti, m. costiere, se prodotte dal moto ondoso del mare. c. Marmitte dei pigmei, piccole nicchie che si trovano sul soffitto o nelle pareti delle caverne costiere, dovute in parte all’azione dell’ondazione, in parte all’erosione eolica e a molluschi. ◆ Dim. marmittina; accr. marmittóna, e marmittóne m.

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