Marca¹

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marca1


marca1 s. f. [dal germ. marka «segno»]. – 1. a. Segno variamente impresso o applicato (mediante un timbro a secco o a inchiostro, oppure inciso, dipinto, stampato) su un oggetto per indicarne la proprietà, il luogo di provenienza o di fabbricazione, la qualità o altre caratteristiche: m. tipografica, emblema stampato (detto anche marchio) posto da editori e tipografi sul frontespizio e sulla copertina dei proprî libri al fine di garantirne l’autenticità; m. (o segno) di valore, segno o complesso di segni posto di solito sul rovescio di una moneta per indicarne il valore e il nome; m. (o segno) di zecca, segno convenzionale posto di solito sul rovescio delle monete per indicare le zecche in cui sono state coniate; m. epigrafica, segno che i Romani ponevano sui blocchi di marmo o altro materiale da costruzione per indicarne la provenienza o la proprietà. b. In alcuni tipi di apparecchi registratori usati nella tecnica, segno caratteristico impresso, in genere automaticamente, sulla striscia di registrazione allo scopo di contraddistinguere determinati valori di una delle grandezze variabili interessanti la registrazione stessa, per es. il tempo: m. di tempo (v. marcatempo). c. In marina, segno fatto su una manovra corrente per indicare fino a che punto deve essere alata, e sugli anelli della catena dell’ancora per indicare la lunghezza della catena medesima. M. di bordo libero, ciascuna delle linee segnate sui fianchi delle navi mercantili per indicare, secondo convenzioni internazionali, il limite inferiore del bordo libero (cioè il piano di galleggiamento) corrispondente alla massima immersione compatibile con la sicurezza della navigazione in una data condizione di densità dell’acqua: tale limite varia a seconda della stagione, della latitudine, della salinità, ed è individuato dalle sigle che denotano le marche (la più alta di queste si riferisce ad acque dolci tropicali, la più bassa alle acque dell’Atlantico settentr. d’inverno); è poi detto m. fondamentale (o occhio di Plimsoll) il simbolo formato da un cerchio tagliato orizzontalmente da una linea, la quale individua il bordo libero relativo all’estate in mari non tropicali e costituisce il riferimento per la determinazione delle altre marche. d. In aeronautica, m. (o distintivo) dell’aeromobile, gruppo di cinque lettere che sono tracciate su ogni aeromobile civile per determinarne l’identità: la prima o le prime due costituiscono la m. di nazionalità, le rimanenti la m. di immatricolazione. e. Marca di fabbrica (o semplicem. marca), il marchio, cioè il segno emblematico o nominativo con il quale, per differenziarli da prodotti analoghi o dello stesso genere, sono distinti i prodotti di singole imprese industriali (v. anche marchio, nel sign. 5 a). Di uso com. la locuz. agg. di marca, per indicare prodotti di qualità scelta: liquori, profumi di marca; cravatte, scarpe di gran marca. Per estens., casa produttrice, impresa industriale: una m. seria; una m. molto conosciuta; biciclette delle migliori m.; campionato marche, nell’automobilismo. f. Cedola scontrino di carta o di cartone, gettone metallico, o sim., che si consegna come ricevuta di oggetti lasciati in deposito (per es., nei guardaroba dei locali di spettacolo o di riunione) e che serve per ritirarli (è detta anche contromarca, perché spesso è costituita da due parti, madre e figlia, di cui una si applica all’oggetto, l’altra si consegna al depositante); anche, il talloncino (più spesso detto contromarca) consegnato allo spettatore che si allontani dal cinema o dal teatro durante gli intervalli, per consentirgli il rientro. g. Sorta di francobollo che si applica su ricevute, o documenti in genere, per attestare l’avvenuto pagamento di un diritto, di una tassa, di un contributo, di una somma comunque dovuta, o anche per dare particolare efficacia o validità a un atto: m. da bollo, carta valore di piccola dimensione, emessa dallo stato come strumento di imposizione diretta o indiretta o come mezzo di riscossione di tasse (con uso assol., mettere la m., applicare una marca da bollo); m. assicurativa, quella, detta spesso marchetta, usata per effettuare versamenti di quote e contributi assicurativo-previdenziali; m. cicerone, v. cicerone, nel sign. 4. Anche, francobollo che si vende a scopo benefico o distribuito come propaganda di un dato avvenimento: marche della Croce Rossa Italiana; marche per la campagna antitubercolare; marche della Fiera del Levante. h. Cartoncino o rettangolino di carta legato con un filo o incollato a un manufatto, sul quale è scritto il prezzo di vendita o altra particolare indicazione. i. fig. Segno, lividura prodotti da una percossa o da altra causa: stampare una m. rossa sul viso a qualcuno (con un ceffone); visitarono infermi e cadaveri, e per tutto trovarono le brutte e terribili m. della pestilenza (Manzoni). 2. In linguistica (sull’esempio dell’ingl. mark e del fr. marque), particolarità fonologica o morfologica la cui presenza caratterizza uno dei due elementi di una opposizione binaria rispetto all’altro; così, in fonologia, la bilabiale sonora ‹b› di banca rispetto alla sorda ‹p› di panca, o, in morfologia, la -e e la -s che oppongono per es., in francese, il femm. grande e il plur. grands al masch. grand. 3. ant. Nome di monete: m. d’oro; m. d’argento; m. sterlina, in uso in Inghilterra alla fine del 10° sec. (v. marco2). ◆ Dim. marchétta (v.).