Manomòrta

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manomorta


manomòrta (meno com. 'mano mòrta') s. f. [comp. di mano «potestà, potere», e il f. di morto, calco del fr. mainmorte «possesso permanente»] (pl. manimòrte, meno com. mani mòrte). – Nell’ordinamento feudale, termine usato con varî sign.: la condizione dei servi della gleba e dei vassalli cui era vietato di disporre dei proprî beni; il diritto fiscale che si pagava per liberarsi da questo divieto; il diritto del signore di succedere al vassallo morto senza eredi maschi; i corpi morali (cioè gli enti giuridici) che non pagavano tassa di successione; i beni di questi enti. Dopo l’affrancazione dei servi della gleba, e fino ai sec. 18o e 19o (quando questo istituto fu definitivamente abolito), il termine indicò soltanto quei beni che, per il fatto di appartenere a enti perpetui, in partic. alla Chiesa, erano inalienabili o comunque sfuggivano alla tassa di trasferimento per causa di morte e si consideravano stretti nella mano di un morto senza la possibilità di uscirne: m. ecclesiastica, fiscale, feudale, per fedecommesso. Imposta di m., quella, ora abolita, che teneva luogo dell’imposta di successione nei confronti dei patrimonî di corpi ed enti morali, colpendo il reddito dei beni di proprietà di province, comuni, associazioni, fondazioni di pubblica utilità, istituti ecclesiastici e di beneficenza, congregazioni religiose, ecc.